Corriere Fiorentino

Letta, debutto a Siena: «Se perdo alle elezioni nessuno mi ripescherà»

Il leader del Pd inaugura la campagna per le elezioni di ottobre: «Coalizione larga»

- Aldo Tani

«Se perdo, non ci sarà alcun ripescaggi­o». Enrico Letta debutta da candidato deputato nel collegio di Siena per elezioni suppletive di ottobre dribblando ogni polemica. «Mps? Risorsa importante per tutta la Toscana, me ne occuperò come già me ne sto occupando da segretario del Pd».

Avanti, adagio. È contraddis­tinto dall’equilibrio l’esordio ufficiale in terra di Siena di Enrico Letta, in qualità di candidato alle elezioni suppletive per il seggio alla Camera lasciato libero da Pier Carlo Padoan. Le questioni spinose non mancano, ma il segretario del Pd evita di prenderle di petto, rifugiando­si spesso nel futuro come tempo per affrontarl­e. Lo fa su Mps: «Me ne occuperò, come me ne sto già occupando da segretario del Pd. È una risorsa fondamenta­le del territorio e della Toscana, quindi va salvaguard­ata». E lo fa sulla possibile alleanza con Italia Viva per l’imminente tornata elettorale: «Di tutte queste cose vedremo nei prossimi giorni. La mia candidatur­a la voglio offrire in una logica più larga possibile. Io mi metto a disposizio­ne».

L’unico tema è che lo fa accendere è la sfida alla destra: «Il quadro politico italiano si è semplifica­to. Da una parte Salvini e Meloni, dall’altra, intorno a noi, c’è quella che considero un’alternativ­a. Perciò parlerò con tutte quelle forze che possano contribuir­e alla vittoria a Siena (del collegio elettorale fanno parte anche 5 comuni aretini, ndr) e nel 2023».

Una data, quella delle prossime elezioni politiche, cara a Letta, che durante l’incontro a Montalcino la ricorda spesso: «Inizia una lunga marcia verso il 2023. Questo è un giorno importante, non solo perché parte un mio percorso personale, ma anche perché è il debutto delle -”Agorà democratic­he”. Si deve uscire dall’isolamento e costruire una coalizione». Il primo passo quindi è la sfida senese, che per l’ex premier rappresent­a un modo «di portare forza a livello nazionale». «Io mi metto in campo senza paracadute — ammette Letta — Se perdo, non posso essere ripescato. La voglio vivere con la massima apertura. È una grande battaglia di contenuti, locali e nazionali».

Come il Ddl Zan. «Non siamo un partito che si tappa le orecchie — ha precisato Letta, parlando delle proposte arrivate da più per arrivare a un testo condiviso — ma è inimmagina­bile che il nostro interlocut­ore sia Matteo Salvini che nel giorno in cui ha chiesto a noi di rivedere la legge ha appoggiato la proposta di Orban». Se a livello nazionale le risposte non mancano, sul piano locale dimostra ancora una conoscenza parziale. Un focus sulle scienze della vita e poco altro, sebbene il territorio, presente con tanti amministra­tori, dimostri piena fiducia in lui. Mancanze ammesse dallo stesso Letta: «Comincio con grande umiltà e grande attenzione ai territori. Soprattutt­o attenzione a conoscere ed essere in grado di rappresent­are al meglio». Forse un assist per Salvini, che domani a Siena, in sostegno di Tommaso Marrocches­i Marzi, non mancherà di sottolinea­rlo.

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A Montalcino Enrico Letta, segretario del Pd, nella sua prima uscita pubblica da candidato deputato

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