Corriere Fiorentino

Addio Valeria, voce libera e battaglier­a

Ronzani se n’è andata a 66 anni: il giornalism­o, la musica, le lotte per i diritti dei disabili

- Di Chiara Dino

Il primo pensiero corre ai suoi amatissimi gatti: Totò e Peppino, Betty, Sofia, l’ultima arrivata Nilde detta Nils. Scappavano, tornavano, si acciambell­avano sul suo letto, tra i suoi libri, in quella casa con giardino che sembrava quella del cappellaio matto. Bizzarra, come lei, poetica, buffa e piena di oggetti anche superflui perché, comunque, erano vita.

Poi viene in mente la sua splendida voce. Un soprano mancato, chissà perché. Aveva uno straordina­rio talento per la musica e il canto Valeria Ronzani, donna colta e arguta, intelligen­te e ironica. E per un po’ lo aveva condiviso. Poi aveva cambiato rotta, ma chi ha cantato e suonato con lei se ne ricorda, eccome. Se n’è andata ieri notte, a 66 anni, nel sonno e speriamo non abbia sofferto. Avesua va già dato. Anche se. Anche se lei, una di noi, una firma del giornale più che una collaborat­rice, aveva affrontato la sua trentennal­e sclerosi multipla, con grinta esemplare. Una lezione di vita. La riunione di redazione di oggi (ieri per chi legge ndr) è stato un profluvio di ricordi. Nessuno era uguale a quell’altro. Per il semplice motivo che Valeria era tante persone insieme.

Raccontare chi era significa inabissars­i in una storia fatta di storie: i colleghi del calcio ricordano la sua passione per la Viola, Mutu e Prandelli, che la faceva andare anche in trasferta fino a quando poteva. Sinché si reggeva sulle sue gambe. Perché alla fine anche quelle l’avevano lasciata. Se parli con chi con lei ha ascoltato centinaia di concerti emerge la sua cultura musicale, se rileggi i suoi pezzi su mostre, allestimen­ti e musei ti sovviene la

passione per la storia dell’arte che riversava in testi densi e asciutti. Una penna di talento, graffiante se necessario. Battaglier­a nel suo impegno anche politico. Sul Maggio Fiorentino è stata implacabil­e quando c’era da bacchettar­e sprechi e ingiustizi­e, piena di lodi quando c’era da registrare un nuovo talento. Sui diritti delle persone disabili era feroce con le istituzion­i e ha giustament­e usato le colonne di questo giornale per denunciare la mancanza di scivoli, assistenza, cura per chi, come lei, aveva perso il controllo dei muscoli e si era trovata ingabbiata in un corpo che nulla condividev­a con la sua esplosiva fame di vita.

Quando, alla fine del 2017, ci si era mossi per lanciare una raccolta fondi finalizzat­a a renderle accessibil­e il bagno e poi nel 2019 ne era stata promossa una analoga per far montare il montascale nel suo palazzo, si era mobilitata una città intera. La conoscevan­o tutti Valeria a Firenze: vicentina di origini e fiorentina di fatto (qui aveva scelto di vivere) anche per quell’indole caustica, quella capacità di ridere, sempre e comunque, anche davanti a dolori abissali, salottiera, chiacchier­ona, simpatica. E godereccia: amava il buon cibo e le bollicine. Era una donna colta, mai noiosa. Con lei si parlava di grandi tenori — in genere la ascoltavi — e dell’ultima scappatell­a di qualche personaggi­o più o meno noto con la stessa leggerezza e serietà. Si trattava comunque di questioni di vita. Il suo primo lavoro era quello di biblioteca­ria per la Nazionale di Firenze i cui colleghi la ricordano con affetto: sua la curatela della mostra Far libro: libri e pagine d’artista in Italia, da cui ha avuto inizio il «Fondo di documentaz­ione d’artista». Poi ne faceva altre mille di cose: scriveva per il Corriere Fiorentino e il Sole 24 ore, era stata direttore di Rete Toscana Classica come rammenta l’Ort, ora dirigeva Words in Freedom, testata online di cultura, creatura sua e dell’amico tenore Massimo Giordano. Salutarla vorrà dire assecondar­ne i desideri: oggi dalle 8 alle 19.30 il feretro sarà esposto alla Cappella del Commiato di via delle Panche 56. Domani sempre lì alle 14.30 le esequie. Le sue ceneri saranno disperse martedì alle 17.30 sotto il Ponte all’Indiano. Libere, come lei.

Grinta Firma del «Corriere Fiorentino» aveva affrontato la malattia con tenacia esemplare

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Giornalist­a Valeria Ronzani firma del Corriere Fiorentino
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Col sorriso Valeria Ronzani nella sua abitazione subito dopo l’arrivo del montascale e da ragazza, sempre col sorriso
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