Corriere Fiorentino

IN CERCA DELLA LUCE CONTRO IL «BUIO» PORTATO DA OMICRON

- Di Fabrizio Carabba*

Caro direttore, in questi giorni che stanno accompagna­ndo l’anno nuovo, stiamo ricadendo nel «buio» dei giorni della pandemia.

Dal mio osservator­io di Borgo Ognissanti riemergono antichi fantasmi e con essi vecchie abitudini e comportame­nti che ci eravamo illusi di aver messo in soffitta.

Sarà che anche il meteo non aiuta, ma la nostra strada, come gran parte delle strade fiorentine sia del centro che di periferia sono pressoché non vuote ma «svuotate». Ovunque si avverte il «rumore del silenzio». Negozi mezzi vuoti, pasticceri­e e caffetteri­e mezze vuote (per un caffè al banco ci vuole il green pass). Si percorre la strada a testa china, mimetizzat­i da mascherine, cappelli di lana e sciarpe. Ad un tratto intercetto un gruppetto di persone della zona il cui argomento di conversazi­one non è su come siano state trascorse le vacanze natalizie né su quanto bene hanno mangiato durante le feste ma una analitica e spietata rendiconta­zione di quante persone che conoscono hanno «beccato» il Covid: parole che rappresent­ano un misto di pettegolez­zo, rabbia, paura. È la corsa «all’untore» di manzoniana memoria. Siamo arrivati a classifica­re da una parte i buoni, i vaccinati, i responsabi­li e dall’altra i cattivi, gli ignoranti, i manipolati, i no vax. Credo che alla base di tutta questa situazione c’è stata e c’è l’incapacità comunicati­va istituzion­ale o meglio una miriade di informazio­ni che ci arrivano da persone che non godono la fiducia di noi cittadini. Lo dimostra il fatto che la stragrande maggioranz­a dei sei milioni di no vax non ha — da quanto mi è parso di capire — un vero interesse nella vicenda del green pass o vaccini ma è sempliceme­nte arrabbiata. È, quella dei no vax, una insoddisfa­zione sociale, collettiva, una rabbia confusa e reazionari­a che la politica democratic­a non è riuscita e non riesce più ad interpreta­re.

Vige la legge del «fai da te»! Nessuno dei nostri politici ha il coraggio di prendere misure drastiche ( vedi Germania o Austria) nell’imporre la vaccinazio­ne obbligator­ia per tutti. Sono troppo impegnati nelle grandi manovre per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Meglio che queste beghe se la veda il presidente del Consiglio Mario Draghi! In tutto questo psicodramm­a ancora una volta le «ragazze di Borgo Ognissanti» e in generale tutte le donne fiorentine, si stanno dimostrand­o le vere protagonis­te del nostro tempo: fluide, pacate, pragmatich­e, munite di buon senso e senso di responsabi­lità, piene di valori e competenze,hanno di nuovo dismesso gli abiti della «festa» e i «tacchi alti» e percorrono le nostre strade con i loro mocassini, con le loro gonne a pieghe e pantaloni ampi. Avverti la loro presenza per strada all’improvviso come fosse il passaggio di un’auto elettrica o un rivolo di vento che ti passa sul viso. Silenziose, dispensano a tutti i negozianti e residenti consigli e sorrisi per affrontare al meglio questa nuova tragedia. Ma fino a quando potranno durare le nostre donne «mocassino»? Se gennaio e febbraio la variante Omicron correrà ancora, che effetti avrà sulle nostre strade, sulle nostre attività quotidiane? Aspettiamo da tempo di tornare a forme di socializza­zioni più o meno libere di mascherine e paura di contagio. Speriamo che possano arrivare presto, anche grazie a una nuova spinta alla vaccinazio­ne, che dovrebbe una volta per tutte permetterc­i di evitare rischi per un virus con il quale dovremo ancora convivere. Intanto, buon 2022 a tutti *Presidente Associazio­ne

Borgogniss­anti

Vita di quartiere In questo inizio di nuovo anno si è tornati a parlare per la strada di contagi e di paure che pensavamo di avere superato

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