Una difesa colabrodo, Italiano si infuria: «Non me lo aspettavo»
Il tecnico: deluso dall’approccio, spero sia un incidente
La peggior prestazione della stagione, una squadra lontana parente di quella che aveva chiuso l’anno rimontando Sassuolo e Verona e un approccio mai così negativo. Al fischio finale Italiano è il primo a prendere la via degli spogliatoi, infuriato per novanta minuti nei quali la sua Fiorentina praticamente non si è vista, incapace di rispondere alle folate di un Torino che certo non si aspettava un avversario così dimesso.
Che sia stato il tira e molla sulla data della partita, o altri fattori esterni come le voci di mercato, Vlahovic e compagni non sono mai entrati in partita, nè con la giusta tensione fisica né con quella mentale, troppo arrendevoli davanti a un tridente granata che non ha sofferto troppo per battere quattro volte l’incolpevole Terracciano. «Siamo stati inconcludenti, tutti devono metterci qualcosa in più e gli attaccanti cercare di essere più decisivi ma oggi non me la sento di parlare di singoli o reparti — taglia corto il tecnico nelle interviste del dopo gara — quella di oggi è stata una prestazione totalmente negativa, di tutti, dal primo all’ultimo. L’approccio? Non me lo spiego, sono dispiaciuto, non me l’aspettavo e sono deluso soprattutto dal primo tempo, contro le squadre di Juric serve tutt’altro temperamento e all’andata eravamo riusciti a imporci. È vero che veniamo da giorni complicati a livello logistico ma non ci sono alibi, non va bene approcciare così male le partite. Ho visto una squadra troppo molle, in questo modo siamo destinati a perdere sempre. Mi auguro che si tratti soltanto di un incidente di percorso e che si possa ripartire bene, in modo diverso anche se contro una squadra forte come il Napoli. L’esordio di Ikonè? È ancora giovane, ha margini di miglioramento e ci auguriamo possa capire in fretta cosa serve in campo e come giocare con i suoi nuovi
Numeri
compagni di squadra». Errori banali e giocate evitabili come la rabona di Gonzalez sotto di quattro reti, che ha dato la sensazione di uno spogliatoio con la testa altrove, anche se ancora una volta è la fase difensiva a finire sul banco degli imputati: con 29 reti al passivo (7 nelle ultime 3 partite) la retroguardia viola ha fatto meglio soltanto della Lazio, restando dietro a Roma e Juventus che rappresentano le principali concorrenti nella rincorsa all’Europa.
L’altra faccia della medaglia del gioco offensivo di Italiano infatti continua a essere una linea che ancora ieri si è fatta sorprendere con troppa facilità, e nella quale nemmeno la sostituzione tra Quarta e Igor ha migliorato le cose. In una giornata in cui Milenkovic ha provato a limitare i danni, con scarsi risultati, sono state soprattutto le amnesie di Quarta a condannare i viola già nel primo tempo, ma anche l’impatto del brasiliano nella ripresa ha lasciato a desiderare, come conferma l’azione del quarto gol di Sanabria che ha chiuso la partita. Con Nastasic non ancora del tutto recuperato, Italiano dovrà così individuare i correttivi all’interno di una rotazione relativa visto che giovedì la Fiorentina sarà di nuovo in campo, a Napoli in Coppa Italia, in una competizione da onorare (in gara secca, chi vince passa, supplementari e rigori in caso di parità) e alla quale tutti tengono. Un’occasione d’immediato riscatto, a prescindere dal valore dell’avversario la cui classifica parla chiaro, per dimostrare che quella di ieri è stata una Fiorentina troppo brutta per essere vera.
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