Corriere Fiorentino

Il Metastasio si riempie di jazz, e di follia

Dal 6 febbraio torna la rassegna pratese. Tra gli ospiti Zavalloni e John De Leo

- Giorgio Bernardini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La voce e la follia è il connubio che fa da tema alla ventisette­sima edizione di MetJazz, la rassegna musicale organizzat­a dal Teatro Metastasio di Prato, che si svolgerà dal 6 febbraio al 28 marzo. Curata da Stefano Zenni, la manifestaz­ione è articolata in due sezioni, official e off: un programma di sei serate con nove concerti (tutti di lunedì alle 21), una conferenza e la presentazi­one di un libro a fumetti. «I temi ispiratori — spiega Zenni — sono la follia come forma musicale, la follia psichica che incrocia la creatività, la follia trasformat­a in metodo razionale, e la voce affermata e capace di spaziare in vari ambiti stilistici». Lunedì 7 febbraio, al Teatro Metastasio il contrabbas­sista Furio Di Castri rivisita un omaggio tributato a Charles Mingus, al cui centenario dalla nascita è dedicata parte della programmaz­ione della rassegna. Il concerto è in collaboraz­ione con Musicus Concentus di Firenze. Il 14 febbraio sarà la volta del doppio live che celebra Craig Taborn come uno dei pianisti ai vertici della musica contempora­nea, soprattutt­o nelle esecuzioni in solitudine, e di un quartetto senza pianoforte di eccellenti solisti assemblato dal batterista

Enrico Morello. Il 21 febbraio un altro doppio concerto che alternerà la voce di Cristina Zavalloni ai clarinetti di Mirco Mariottini in un eccezional­e quartetto. Ad inizio serata, con Di Rota e altre canzoni il pianista Manuel Magrini accompagne­rà l’eclettismo vocale di Zavalloni in un viaggio nella canzone, tra brani d’autore e composizio­ni originali in cui «il filo rosso è la lingua, l’italiano e il canto di tutti i colori possibili con parole». Poi Corsi alla batteria — dedicherà il Mirco Mariottini Quartet — alla memoria di Alessandro oltre a Mariottini al clarinetto Giachero, che di questo quartetto e clarinetto basso, Alessandro era parte, un omaggio alla Lanzoni al pianoforte, Guido figura di Ipazia, vista come Zorn al contrabbas­so e Paolo il simbolo della forza, intelligen­za e determinaz­ione della donna nel mondo antico. Il 28 andrà invece in scena una serata tutta vocale e tutta toscana: la doppia esibizione dei Flor de Sons e del Sara Battaglini Sestetto. Il 21 marzo, uno dei più noti cantanti jazz/sperimenta­le oggi attivi in Italia, John De Leo, darà vita a La follia dei generi con il quartetto Jazzabilly Lovers, mentre il 28 marzo il sassofonis­ta e compositor­e Pietro Tonolo indagherà insieme all’Orchestra della Camerata Strumental­e Città di Prato la possibile relazione tra improvvisa­zione di derivazion­e jazzistica e linguaggio legato alla tradizione classica occidental­e, in particolar­e barocca, le cui affinità con il jazz sono piuttosto evidenti.

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Protagonis­ti John De Leo e Jazzabilly Lovers

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