In scena a Pitti l’ottimismo della moda E per i lavori in Fortezza arriva Boeri
Al via la tre giorni fiorentina: affluenza discreta. Nardella dà il calendario dei cantieri per la fiera
C’è più gente di quanto non ci si sarebbe aspettati all’inaugurazione di Pitti in Fortezza da Basso. Se l’azzardo coraggioso di fare la fiera nonostante tutto sarà premiato lo sapremo domani, ma i segnali del primo giorno sono incoraggianti e intercettano l’appello al coraggio di cui parlano, alla cerimonia di apertura, Claudio Marenzi per Pitti Immagine, Antonella Mansi (da remoto perché in quarantena) per il Centro per la Moda, il sindaco Dario Nardella, Sergio Tamborini per Sistema Moda Italia e, sempre da remoto Carlo Ferro dell’Ice.
Sfidare in sicurezza la paura è questa la sintesi del pensiero che aleggia in fiera «in linea — come ha detto Nardella — con la scelta che il premier Draghi ha fatto sulla scuola». È sempre Nardella a stilare la tabella di marcia dei prossimi lavori in Fortezza. «Dopo la realizzazione del primo lotto dei lavori — ha detto — è stato approvato in Giunta il progetto per il nuovo Padiglione Bellavista (5 mila metri quadri con sale congressuali per 2500 posti ndr.) per 20 milioni di euro. Faremo la gara quest’anno, avvieremo i lavori dopo il Pitti del gennaio 2023. Intanto si progetta anche per il Padiglione Cavaniglia (3400 mq per 10,2 milioni di euro ndr.), un lavoro questo cui sta lavorando Stefano Boeri, e per il padiglione Machiavelli. Questi lavori partiranno nella seconda metà del 2023. A regime, e con 68 milioni di investimento questo diventerà un polo fieristico, che comprendendo anche il Palazzo dei Congressi e l’Auditorium del Maggio, sarà unico al mondo».
La cerimonia si apre con un minuto di silenzio in memoria di David Sassoli, poi arrivano alcuni spunti sulla moda che verrà. Con il presidente del Sistema Moda Italia Tamborini che lancia una provocazione: «Viviamo in un momento di passaggio tra il tangibile e l’intangibile. Anche la moda deve intercettare i nuovi linguaggi e affrontare la sfida del Metaverso. Gli Nft, (certificati di autenticità delle opere digitali ndr.) nel mondo dell’arte hanno mosso affari per 150 miliardi. È impossibile non entrare in contatto con questo mondo». Se acquisteremo vestiti in pixel è presto per dirlo, però, il tema è aperto. Così come quello dell’industria del riciclo abbinata alla moda per cui è stato attivato un consorzio di produttori. Adesso la parola passa ai buyers — grazie al sostegno di Ice ne sono arrivati 65 dall’estero — e alla moda specializzata — sempre da fuori Italia e sempre con il sostegno dell’agenzia per l’internazionalizzazione sono arrivati 50 giornalisti stranieri come ha ricordato Ferro. Mentre agli operatori della moda toccherà intercettare nuovi professionisti per le loro aziende. Entro due anni per via dei pensionamenti ne andranno sostituiti 50 mila. Di questo e di formazione si parlerà stamani in Fortezza a un incontro organizzato da Paolo Bastianello responsabile del settore Educational di Confindustria Moda.
Chiara Dino