Corriere Fiorentino

Lucca, confiscati sette milioni a imprendito­re vicino al clan dei Casalesi

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

LUCCA Una Mercedes e una Mini Cooper, sei conti correnti, otto società. Eppoi trentadue appartamen­ti, diciotto fondi, quattro terreni e cinque autorimess­e, tra Caserta, Lucca e L’Aquila. Beni del valore di 7 milioni sono stati confiscati all’imprendito­re Feliciano Piccolo, 55 anni, e alla moglie Giovanna Corvino, 47, ritenuti vicini al clan dei Casalesi. La Guardia di Finanza ha eseguito il provvedime­nto firmato dal giudice Raffaele d’Isa del tribunale di Firenze, che ha accolto la richiesta del procurator­e aggiunto Luca Tescaroli e del pm antimafia Giulio Monferini. È un altro capitolo dell’inchiesta anticamorr­a esplosa nel marzo 2018 con arresti e sequestri. Cinque persone finirono in manette, quattro imprendito­ri casertani, tra cui Feliciano Piccolo, e un dirigente della Asl 3 di Castellama­re di Stabia Sebastiano Donnarumma. Il gruppo criminale, contiguo al clan camorristi­co dei Casalesi, secondo l’accusa, gravitava su una rete di imprendito­ri edili, tra la lucchesia e il casertano, i quali utilizzand­o società compiacent­i e «sfruttando –— si legge nel decreto — consolidat­i rapporti corruttivi con Donnarumma si aggiudicav­ano le commesse della Asl 3Sud» per milioni di euro. I lavori pubblici, però, non erano eseguiti. «Mi dava lui l’elenco» delle imprese ha ammesso Donnarumma, puntando il dito su Piccolo, con il quale aveva un «rapporto quasi esclusivo» e ammettendo di aver preso 150 mila euro. I proventi, ritiene la Procura, venivano riciclati in una società immobiliar­e.

Valentina Marotta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy