Fimer, 450 lavoratori a rischio Il ministero non toglie la paura
Terranuova Bracciolini: produzione a singhiozzo e concordato per l’azienda green
Le rassicurazioni del ministero dello Sviluppo economico non convincono i sindacati e il clima che si respira di fronte ai cancelli della Fimer di Terranuova Bracciolini è di incredulità ed incertezza. L’assemblea dei lavoratori si svolge all’aria aperta e con distanziamento. Alle 14,30 si presentano in almeno duecento, operai ed impiegati per capire cosa non va in questa azienda dove si producono inverter solari e soluzioni per la mobilità elettrica, prodotti strategici in un mercato votato al green. Tuttavia la catena produttiva è attiva solo ad intermittenza ormai da alcuni mesi e i lavoratori vengono invitati a presentarsi su chiamata telefonica, mail o chat.
Sul tavolo di certo c’è solo il concordato in bianco accolto dal Tribunale di Arezzo a inizio gennaio con la concessione da parte del giudice di 120 giorni per predisporre un piano di rilancio. L’incontro col ministero non è servito ad eliminare tutti i dubbi. «Manca il bilancio 2020, siamo all’oscuro della reale situazione aziendale e siamo preoccupati che i vertici stiano solo prendendo tempo», dice Alessandro Tracchi, segretario provinciale di Fiom Cgil con accanto a sé i colleghi Ilaria Paoletti (Fim) e Davide Materazzi (Uilm).
A rischio ci sono 450 posti di lavoro e almeno altri 300 tra fornitori e terzisti del territorio valdarnese (entro fine mese si terrà col ministero un incontro interlocutorio sulla ripartenza della produzione). Il concordato in bianco consente all’imprenditore di godere immediatamente degli effetti derivanti dall’apertura della procedura di concordato. «Di certo ci sono 15 milioni di euro destinati ai fornitori e a far ripartire la produzione, ma manca un piano strategico vero che assicuri il futuro dell’azienda — dicono i sindacati —. Nulla trapela neppure sul nome dei potenziali investitori. Il ministero ha assicurato solamente che non si tratta di fondi speculativi e ha previsto un incontro di verifica entro fine febbraio». E viene chiesta anche la presenza della multinazionale Abb, che nel 2014 aveva prelevato l’azienda dalla Power One. Nel 2020 un nuovo cambio di proprietà, subentra la famiglia Carzaniga e da metà dicembre l’azienda è in mano all’amministratore unico Claudio Calabi.
Decisi a farsi sentire, è dal 31 dicembre che i lavoratori hanno posto un picchetto davanti allo stabilimento e hanno ricevuto sia la visita della Befana sia del vescovo Riccardo Fontana, che sabato scorso ha celebrato messa davanti ai cancelli. Al vertice col ministero ha partecipato anche il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni che davanti ai lavoratori in assemblea ha lanciato l’idea del prossimo consiglio comunale nel parcheggio della Fimer e chiederà la presenza del presidente regionale Eugenio Giani.
Lorenza Cerbini