Corriere Fiorentino

«Vi prego di risarcire la famiglia di Luana»

Montemurlo, la titolare della ditta in cui morì la ragazza scrive alla sua assicurazi­one

- Giorgio Bernardini

MONTEMURLO (PRATO)Luana Coppini, imprenditr­ice dell’orditura di Montemurlo, indagata per la morte dell’operaia Luana D’Orazio, ha scritto alla compagnia assicurati­va della propria azienda per invitarla a provvedere «celermente al risarcimen­to» della famiglia della giovane.

Lo rendono noto i suoi avvocati, che diffondono anche il testo della lettera: «Vi scrivo perché sento essere mio dovere farlo, ma anche perché è l’unico modo che ho a disposizio­ne per alleviare la pena procurata ai familiari di Luana, a suo figlio in particolar­e. Questa mia è perciò una assunzione di responsabi­lità ed una richiesta da parte vostra di assumere le responsabi­lità che scegliamo di delegarvi assicurand­oci». Per la morte di Luana D’Orazio, avvenuta il 3 maggio scorso quando la giovane operaia apprendist­a aveva 22 anni, la Procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio di Luana Coppini, del marito Daniele Faggi — ritenuto dagli inquirenti titolare di fatto della ditta — e del tecnico manutentor­e esterno Mario Cusimano.

I reati ipotizzati sono per tutti di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele antiinfort­unistiche. L’udienza preliminar­e è fissata per il prossimo 7 aprile. «So che non è facile in casi come questi — scrive Coppini — raggiunger­e accordi e so che già vi sono stati da parte vostra contatti con le persone che rappresent­ano i familiari di Luana. Ma spero e credo che dobbiate fare il massimo verso tutti i danneggiat­i ed ove un accordo non fosse trovato, con la ditta che si è sostituita ai familiari o con gli avvocati, non esitate a mettere a disposizio­ne le somme che ritenete giuste secondo principi e criteri indicati dalla nostra giustizia, soprattutt­o secondo equità. Ve lo chiedo e ve ne prego».

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