«Vi prego di risarcire la famiglia di Luana»
Montemurlo, la titolare della ditta in cui morì la ragazza scrive alla sua assicurazione
MONTEMURLO (PRATO)Luana Coppini, imprenditrice dell’orditura di Montemurlo, indagata per la morte dell’operaia Luana D’Orazio, ha scritto alla compagnia assicurativa della propria azienda per invitarla a provvedere «celermente al risarcimento» della famiglia della giovane.
Lo rendono noto i suoi avvocati, che diffondono anche il testo della lettera: «Vi scrivo perché sento essere mio dovere farlo, ma anche perché è l’unico modo che ho a disposizione per alleviare la pena procurata ai familiari di Luana, a suo figlio in particolare. Questa mia è perciò una assunzione di responsabilità ed una richiesta da parte vostra di assumere le responsabilità che scegliamo di delegarvi assicurandoci». Per la morte di Luana D’Orazio, avvenuta il 3 maggio scorso quando la giovane operaia apprendista aveva 22 anni, la Procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio di Luana Coppini, del marito Daniele Faggi — ritenuto dagli inquirenti titolare di fatto della ditta — e del tecnico manutentore esterno Mario Cusimano.
I reati ipotizzati sono per tutti di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele antiinfortunistiche. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 7 aprile. «So che non è facile in casi come questi — scrive Coppini — raggiungere accordi e so che già vi sono stati da parte vostra contatti con le persone che rappresentano i familiari di Luana. Ma spero e credo che dobbiate fare il massimo verso tutti i danneggiati ed ove un accordo non fosse trovato, con la ditta che si è sostituita ai familiari o con gli avvocati, non esitate a mettere a disposizione le somme che ritenete giuste secondo principi e criteri indicati dalla nostra giustizia, soprattutto secondo equità. Ve lo chiedo e ve ne prego».