Concordia, il video racconto di un disastro
Sul nostro sito le telefonate, le voci della tragedia, le interviste ai protagonisti
«Pronto, buonasera. Mia mamma mi ha appena chiamata, è in crociera con la Costa Concordia. Mi dice che hanno messo a tutti i salvagente e ci sono cinquemila persone, è successo qualcosa di brutto». Così, i carabinieri di Prato, la sera del 23 gennaio 2012, furono i primi a sapere quello che stava accadendo sulla Concordia, la nave regina di Costa Crociere, che naufragò davanti all’Isola del Giglio e costò la vita a 32 persone. Ed è con questa telefonata che si apre il video di Antonio Valentini, pubblicato su CorriereFiorentino.it che in dieci minuti, ripercorre tutta la vicenda, dal drammatico incifare dente all’ultimo viaggio della nave, avvenuto due anni dopo, per essere smantellata.
Il comandante Francesco Schettino aveva tracciato una rotta per passare rasente al porto dell’Isola, nell’intento di salutare la gente del posto e il cosiddetto «inchino». Ma i calcoli si rivelarono sbagliati e la nave, alle 21.45 finì sulle rocce delle Scole. L’acqua invase lo scafo, i motori si fermarono e la nave naufragò.
Dieci anni dopo alcuni tra i protagonisti raccontano il disastro. Il sindaco Sergio Ortelli ricorda che fu un’apocalisse, con migliaia di persone bisognose di aiuto che sbarcarono sul molo dell’Isola. Gregorio de Falco, all’epoca comandante della sala operativa della Capitaneria di Porto di Livorno e autore della famosa telefonata al comandante della nave Francesco Schettino, spiega perché i soccorsi non funzionarono, mentre l’ex vicesindaco Mario Pellegrini descrive come fece a salire sulla nave e l’inferno dei corridoi quando la nave si inclinò. Don Lorenzo Quagliotti, parroco del Giglio, aprì le porte della chiesa, che ben presto si affollò di un’umanità terrorizzata, a cui lui consegnò persino i paramenti sacri per scaldarsi. Infine il pianista Alex Brandini ricorda la storia di una canzone di Lucio Dalla, «La sera dei miracoli» e il bambino che portò in salvo. Domani al Giglio la messa di commemorazione e il ricordo di quei tragici eventi.