Dal Canada torna a Careggi per aiutare chi si opera
Baldini, dopo 14 anni a Montreal, avvia a Firenze il primo programma di pre-abilitazione
A Careggi arriva il primo programma italiano di «preabilitazione» per i pazienti destinati a importanti interventi di chirurgia per affrontare meglio lo stresso operatorio. Ad avviare il programma, col supporto della direzione sanitaria dell’ospedale, sarà Gabriele Baldini, fiorentino di 43 anni che ha sviluppato competenze specifiche oltreoceano.
Era partito per il Canada con una borsa di studio post laurea in Medicina. Voleva starci pochi mesi, è invece rimasto a Montreal per 14 anni, col lavoro che girava a mille alla McGill University, il centro più avanzato nel mondo nello studio delle tecniche di riabilitazione preventiva. La moglie l’ha seguito lasciando la sua professione in una casa editrice. In Canada sono nati i suoi due figli. E quando ormai pensava che la sua vita continuasse oltreoceano, improvvisamente la svolta: la chiamata da Firenze, dal professor Raffaele De Gaudio.
«Dopo la laurea ho avuto l’opportunità di una fellowship per fare ricerca a Montreal, poi ho seguito un master». Passo dopo passo Baldini, sotto la guida del professor Francesco Carli, è arrivato a diventare professore associato alla McGill University e a lavorare al trauma center del Montreal General Hospital. «Quando mi si è presentata l’occasione di lavorare in Canada avevo 32 anni e l’ho presa al volo». Un emigrante italiano come tanti altri in Canada, ma saldamente ancorato alle radici fiorentine: la città, la famiglia, gli amici. Il richiamo del lampredotto.
Non è facile vivere a Montreal: d’inverno il termometro scende a -30. Ma il sogno professionale vince su tutto. Così la moglie Margherita si trasferisce, apre un food blog in francese. Nascono i figli, iniziano la scuola, imparano l’inglese e il francese, oltre naturalmente all’italiano. E menomale che l’hanno imparato, perché adesso tutta la famiglia è di nuovo a Firenze. Stavolta non per le vacanze, ma in pianta stabile.
Baldini ha già iniziato a lavorare nella struttura Anestesia oncologica e terapia intensiva diretta dal professor Stefano Romagnoli per preparare i pazienti in vista di una delicata operazione. «Questo periodo, che genera spesso ansia e timore, se ben impiegato in programmi di preparazione psicofisica all’intervento, può diventare una fase preziosa per il paziente aumentando la capacità di affrontare lo stress operatorio».
Quando mi si è presentata l’occasione di lavorare oltreoceano avevo 32 e l’ho presa al volo Ora sono pronto a tornare