Colpì la segretaria con il telefono: «Processo»

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il direttore di Confindustria Firenze

Imperversava la seconda ondata Covid e la segretaria chiese di lavorare in smart working. Ma il capo, di fronte a quella richiesta, sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe scagliato il cellulare colpendo al viso la donna. Ora il direttore di Confindustria Firenze, Leonardo Bandinelli, rischia il processo per lesioni aggravate. La pm Alessandra Falcone ha chiesto per lui il rinvio a giudizio e l’udienza preliminare si aprirà il 4 aprile di fronte al gup Antonio Pezzuti.

«La scienza ha dimostrato che lo smart working è uno dei pochi strumenti in grado di arginare il coronavirus — dice l’avvocato Mattia Alfano, legale della signora — la richiesta dell’impiegata era più che lecita. Ha rimediato una ferita all’occhio sinistro con postumi giudicati guaribili in 135 giorni. Ora sta meglio. Ma lui è ancora al suo posto». «Si tratta di un fatto accidentale e involontario — replica il difensore di Bandinelli, l’avvocato Antonio D’Avirro — le lesioni sono modeste tant’è che al pronto soccorso è stata dimessa con due giorni di prognosi».

Già in passato, ha raccontato la dipendente, il direttore, al culmine di una lite scaraventò un cellulare che sfiorò un’altra segretaria. Poi il 26 novembre 2020, ritiene la Procura, la scena si ripeté. Bandinelli, «visibilmente arrabbiato — spiegò la signora — uscì dalla stanza e mi lanciò il telefonino in pieno viso colpendomi al sopracciglio. Ero bloccata dal terrore, ma non volevo andare in ospedale. Il direttore andò in farmacia e comprò il necessario per medicarmi». Poi accompagnò la signora al Fast Aid di Villa Donatello. «Nei giorni successivi — si legge nella denuncia — seppi che Bandinelli non si era assunto alcuna responsabilità di fronte al presidente di Confindustria, anzi aveva raccontato che avevo sbattuto da sola, in ufficio». Valentina Marotta

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