Corriere Fiorentino

Lavoro, la Toscana resiste alla crisi Solo Milano assume più di Lucca

La ricerca della Cgia: nel 2023 in Italia 63 mila disoccupat­i in più, come nel 2011

- Matteo Lignelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

All’arrestarsi della crescita del Pil e dei consumi delle famiglie visti i rincari per bollette, servizi e prodotti in genere, seguiranno licenziame­nti e mancate assunzioni. Almeno secondo l’associazio­ne degli artigiani e delle piccole imprese (Cgia), per la quale il tasso dei disoccupat­i italiani è destinato a salire di 63mila unità nel 2023. Tornando ai livelli del 2011 (8,4%) e fermando la discesa iniziata dopo il picco del 2014 (12,8%). Quell’anno c’erano 3 milioni e 223 mila disoccupat­i a fronte dei 2 milioni e 118 mila previsti per il 2023. Ma la Toscana va in controtend­enza e resta stabile, trascinata da Lucca che è seconda solo a Milano per l’incremento degli occupati.

Nello studio di Cgia la Toscana risultereb­be la quarta regione più virtuosa. Anche se in generale si deve tener di conto che sarà il centro-sud ad essere colpito di più: i disoccupat­i di Sicilia (+12.735), Lazio (+12.665) e Campania (+11.054) rappresent­ano il 58% del totale. A voler essere pignoli nella nostra regione i disoccupat­i dovrebbero scendere di 5 unità: da 107.372 a 107.367. Meglio farebbero solo Friuli (-314), Lombardia (-364 anche se siamo nell’ordine dei 200mila) e Umbria (-834).

Un trend che si riscontra pure nelle province, con Napoli (+5.327 disoccupat­i stimati nel 2023), Roma (+5.299), Caserta (+3.687) e Latina (+3.160) a far registrare i numeri peggiori. Al contrario a Milano il tasso di disoccupaz­ione scenderà dell’1,3%, con un migliaio di persone che troveranno lavoro a fronte degli 82mila disoccupat­i. Subito dietro Lucca, dove è attesa una decrescita importante dei disoccupat­i, intorno al 6%: da 14.293 a 13.429, 864 persone in meno. In media, in Italia, è invece atteso un aumento del 3,1% delle persone che perderanno il lavoro. In Toscana superano questa soglia solo Livorno e Siena. Stando ai dati dello studio, Livorno è la 37esima provincia in Italia per aumento dei disoccupat­i: potrebbero salire del 6,7% nel 2023, 561 in totale, passando da 8.340 a 8.901. Simile a Siena (+6,6%): 498 persone in più rispetto alle attuali 7.555.

La provincia di Firenze, seppur con un lieve aumento, rientra tra le realtà stabili. Le proiezioni indicano che a rischio di perdere il proprio posto ci sono 369 lavoratori, si passerebbe dai 25.846 disoccupat­i del 2022 a 26.240 (+1,5%). Per Arezzo se ne prevedono 164 su poco più di 10mila, per Pisa 62 (lo 0,5% in più degli attuali 11.480). Le altre 4 province (5 se includiamo Lucca) vedranno aumentare i propri lavoratori: Prato (+58), Grosseto (+108), Pistoia (+167) e Massa Carrara (+487), la sesta migliore in Italia. Particolar­mente colpite le partite iva, mentre i comparti manifattur­ieri sono più a rischio, specie gli energivori. Le imprese attive nella metalmecca­nica, alimentare e alta moda saranno meno esposte.

Lo studio

La nostra è la quarta regione più virtuosa: meglio solo Umbria, Friuli e Lombardia

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