Schmidt candidato sì, no, forse Intanto attacca Palazzo Vecchio
Nuovo fronte la promozione turistica spagnola in piazza Repubblica: «Vergogna»
Verso il voto Il Comune replica secco E il Pd di Napoli accusa il direttore
Tra uno scambio di accuse con Palazzo Vecchio e l’irrisolto tormentone sulla candidatura con il centrodestra scivola via senza scossoni il blitz, appena tre ore prima del rientro a Napoli in treno, del direttore del Museo Real Bosco di Capodimonte, Eike Schmidt, in città per il passaggio di consegne ufficiale agli Uffizi. «Sono venuto qua a piedi, la gente ancora mi saluta come direttore, ovviamente replico di Capodimonte, altri addirittura mi salutano come sindaco, ma questo non è affatto un dato sicuro», scherza Schmidt cercando di allontanare le crescenti pressioni. Da un lato gli esponenti locali di FdI che premono per una discesa in campo, con il responsabile organizzazione nazionale
Giovanni Donzelli a calmare le acque: «Credo che Draghi si sia lasciato prendere da un po’ d’entusiasmo e abbia confuso le sue speranze con la situazione attuale». Dall’altro il Pd fiorentino, già sul piede di guerra, ma soprattutto quello napoletano ad attaccare il direttore per l’ambiguità della sua posizione: «Le istituzioni culturali di Firenze e Napoli non sono taxi andata e ritorno e soprattutto meritano rispetto». Nel mezzo Schmidt che gigioneggiando alimenta la suggestione di un impegno politico senza però fare il passo definitivo. «Ho già detto a settembre che sono centrista, sono centrocampista, e il centrocampista può teoricamente correre con il pallone, può anche passarlo a qualcun altro che è più avanti, più a destra o più a sinistra, sono tutte possibilità», spiega il direttore pescando una metafora calcistica. E poi, punge, «gli avversari sono tutti sulla linea di estrema sinistra a chiacchierare, farsi i complimenti e a criticarsi quindi se ora corresse qualcuno sarebbe fuori gioco». Poi mette nel mirino Dario Nardella, che in mattinata l’aveva accolto con una stoccata: «Questa storia della candidatura è diventata un po’ Beautiful. Devo dire che Schmidt conosce i quartieri e le periferie di Firenze come io conosco la Lapponia» aveva detto il sindaco. Accuse che Schmidt lascia cadere, puntando il dito sul cartellone pubblicitario per il turismo in Spagna in piazza della Repubblica: «È una vergogna avere una pubblicità così in centro storico: niente contro la Spagna, tutto contro l’amministrazione comunale che autorizza una cosa di questo genere». Schmidt ce l’ha anche con la giostrina di piazza della
Repubblica, definita «un relitto di un film di Fellini del 1973». La replica arriva dall’assessore al Commercio, Giovanni Bettarini: «Che polemica ridicola, se oggi voleva cominciare la campagna elettorale lo ha fatto con un clamoroso autogol. È curioso che Schmidt voglia fare il censore delle pubblicità dopo essersi vantato di aver portato la Ferragni a farsi i selfie con la Venere di Botticelli». Anche a Napoli il Pd si fa sentire. «Schmidt dica senza tentennamenti quali sono i suoi programmi», incalza il capogruppo Gennaro Acampora. «Una manovra tutta studiata a tavolino. Napoli non meritava questo affronto. Non si prende in giro una città come ha fatto il signor Schmidt», rincara il responsabile Cultura del Pd, Sandro Ruotolo.