Ahi Musetti, il 2024 (per ora) è una delusione
Il carrarino fuori anche a Rotterdam, ora lavorerà con Barazzutti: «Penso positivo»
Piegato ma non spezzato sotto il peso delle sconfitte che si accumulano, Lorenzo Musetti cerca, almeno a parole, di intravedere un barlume di speranza per l’immediato futuro.
«L’intensità c’è, immagino che dalla tv si veda. Mi sto allenando bene, sto migliorando anche l’atteggiamento», ha sottolineato il quasi 22enne carrarino lunedì sera dopo il k.o. contro l’olandese Griekspoor al primo turno dell’Atp 500 di Rotterdam, rimarcando di voler prendere «le cose positive» di un match che lo ha visto perdere al terzo set (in rimonta) dopo aver cestinato 2 match point. Se le dichiarazioni corrispondono a ciò che davvero pensa e sente, soltanto lui può saperlo.
Un esercizio di ottimismo apprezzabile di per sé, a maggior ragione in un periodo nel quale «non stanno arrivando parecchi risultati»: Musetti ha già rimediato 5 sconfitte nel 2024 (a fronte di 4 successi, non andando mai oltre gli ottavi), cui se ne sommano altre 5 tra ottobre e novembre. Per ritrovare 2 affermazioni di fila bisogna riportare le lancette del tempo a settembre; 3, al Roland Garros tra maggio e giugno. Un andamento negativo che non trova adeguato riscontro con un potenziale tecnico enorme, ma non espresso con la continuità necessaria per coltivare ambizioni di una classifica migliore: oggi Musetti è numero 26 del mondo e per sua fortuna le precoci eliminazioni in sequenza hanno inciso solo in minima parte, avendo pochi punti da difendere.
Già, perché pure l’avvio della stagione 2023 era stato deludente: in quel caso il carrarino aveva optato per una tournée sulla terra rossa sudamericana. Stavolta la scelta è ricaduta sul cemento indoor. L’esito però è stato ugualmente avaro di soddisfazioni. E adesso? I prossimi appuntamenti sono Doha, Dubai e Indian Wells, con livello di difficoltà crescente. Musetti potrà contare sull’apporto di Corrado Barazzutti, che da qualche tempo affianca Simone Tartarini, coach storico del carrarino. Lui si dice «felice» di una collaborazione nata «con molta serenità e amicizia: questa alchimia darà i suoi frutti». All’orizzonte si profila pure la nascita del primo figlio. «Ci avviciniamo alla data presunta. Ma ora la testa è al campo». Il pensiero, positivo o no che sia, non cambia.