Corriere Fiorentino

Lutto e tensioni «Ora la città si indigni e reagisca»

Il cordoglio di Mattarella e Meloni, lo scontro tra i sindacati e gli antagonist­i al presidio

- Di Luca Gasperoni

Rabbia e dolore agitano il risveglio di Firenze a poche ore dalla tragedia del cantiere Esselunga dove hanno perso la vita tre persone, mentre altre due a ieri sera risultavan­o disperse. Con le bandiere dei sindacati a sventolare sì ma a mezza asta per celebrare il lutto, che oggi sarà cittadino e toscano, un minuto di silenzio prima delle partite di Serie A del weekend deciso dalla Figc, lo sciopero nazionale di due ore proclamato da Cgil e Uil per il 21 febbraio. Nel mezzo l’ondata trasversal­e di cordoglio espressa dalle istituzion­i, con la telefonata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al sindaco Dario Nardella e la vicinanza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dall’intero governo.

Ma anche la tensione, esplosa durante il presidio di ieri pomeriggio sotto la Prefettura, quando un piccolo gruppo di persone tra collettivi studentesc­hi e centri sociali, ha contestato duramente i sindacati presenti arrivando allo scontro fisico. «Ringrazio sentitamen­te il Presidente Mattarella per avermi espresso al telefono vicinanza e cordoglio per la tragedia al cantiere di Firenze. Ho proclamato lutto cittadino con la sospension­e di tutti gli eventi», spiega il sindaco Nardella che dopo un ritorno lampo dalla Terra Santa oggi alle 15 sarà in piazza della Signoria per un minuto di silenzio dedicato alle vittime. «Una giornata terribile per la Toscana, sarà anche lutto regionale», sottolinea il governator­e Eugenio Giani che ha visitato in ospedale i tre operai feriti. «A nome mio e del governo esprimo cordoglio per le vittime del crollo in un cantiere a Firenze», commenta la premier Meloni, attesa nelle prossime settimane per una visita in città. «Attraverso l’ispettorat­o nazionale del lavoro e i carabinier­i sto seguendo le operazioni di soccorso e le ricerche dei dispersi per fare luce sull’accaduto e adottare ogni ulteriore intervento necessario rispetto a quanto fatto fin qui», garantisce la ministra del Lavoro, Marina Calderone.

«Siamo a disposizio­ne delle autorità per contribuir­e a chiarire la dinamica di quanto accaduto», interviene la presidente di Esselunga, Marina Caprotti. «Una tragedia inaccettab­ile che si ripete dentro la logica del subappalto e degli appalti al massimo ribasso che deve essere contrastat­a a livello nazionale», insorge il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a cui si associano Luigi Sbarra della Cisl e Pierpaolo Bombardier­i della Uil: «La strage deve finire. Nessun profitto vale una vita umana».

Parole che sono riecheggia­te ieri pomeriggio durante il presidio sotto la Prefettura, con una delegazion­e poi ricevuta in Consiglio regionale. Presenti in via Cavour oltre 300 persone tra lavoratori, sindacalis­ti, fasce tricolori di tutta l’area fiorentina e varie associazio­ni. Ma anche esponenti del gruppo «Workers in Florence», dei collettivi studentesc­hi e dei centri sociali che hanno attaccato i sindacati, «gli appalti li firmate voi, vergognate­vi», generando momenti di alta tensione, tra insulti, spinte e anche qualche schiaffo. «Parlano a nome di chi? Sembra che non si possa contestare i sindacati e non si possa parlare se non si è iscritti. Non vogliono che ci sia conflitto, ci dicono di abbassare la voce per non far sentire la rabbia», spiega Francesca, studentess­a, dopo una litigata con un esponente Cisl. «La catena dei subappalti, un lavoro precario: queste persone erano delle vittime anche prima delle 9 di stamani», aggiunge il rettore Tomaso Montanari presente al presidio secondo cui «sono tutti fantasmi».

Mentre l’assessore al welfare e candidata sindaco del Partito democratic­o, Sara Funaro, annuncia: «Abbiamo attivato il servizio di supporto psicologic­o ai feriti garantito dalla convenzion­e stipulata tra la Polizia municipale e l’Ordine degli psicologi della Toscana».

L’abate di San Miniato al Monte, padre Bernardo Gianni, chiede una reazione forte all’intera città: «Firenze adesso si fermi: si accorga, rifletta, si indigni, reagisca. E chi ha fede preghi il Signore della vita che ha esordito nella nostra storia lavorando».

La premier A nome mio e del governo esprimo cordoglio per le vittime del crollo a Firenze

Padre Bernardo Firenze ora si fermi, si accorga, rifletta, si indigni e reagisca E chi ha fede preghi

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Fumogeni e bandiere dei sindacati listate a lutto al presidio sotto la Prefettura di Firenze. Momenti di alta tensione tra sindacalis­ti, antagonist­i e collettivi studentesc­hi
(Giovannini/Ansa) Solidariet­à e accuse Fumogeni e bandiere dei sindacati listate a lutto al presidio sotto la Prefettura di Firenze. Momenti di alta tensione tra sindacalis­ti, antagonist­i e collettivi studentesc­hi

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