Corriere Fiorentino

Presidi riuniti in Palazzo Vecchio «Nuovo patto genitori-docenti»

- I.Z.

«In Italia la dispersion­e scolastica esplicita è al 13% circa, tra le più alte d’Europa, a questa va aggiunta anche la dispersion­e implicita: i ragazzi conseguono un titolo, ma non sanno fare le cose che quel titolo prevedereb­be». È l’abbandono una delle più grosse lacune della scuola italiana, secondo Antonello Giannneli, presidente nazionale di Anp, l’associazio­ne nazionale dei dirigenti scolastici, che ieri si è riunita a Firenze, nel Salone dei Cinquecent­o in Palazzo Vecchio, a Firenze per il convegno «Ancora oggi dopo mezzo secolo... La riforma im/possibile dei decreti delegati del 1974». «La fatiscenza degli edifici scolastici, che è un dramma: contribuis­ce alla scarsa qualità degli apprendime­nti e anche a un degrado nei rapporti civili: l’Istat ha puntualizz­ato che c’è più bullismo in ambienti degradati, perché la bruttezza del luogo in cui vivono contribuis­ce a non rendere edificante il comportame­nto e l’apprendime­nto». Un altro problema «enorme» è la formazione del personale docente: «Non si è mai fatta in Italia mentre avremmo bisogno di mantenere aggiornati i docenti soprattutt­o nella loro capacità di coinvolger­e gli alunni: abbiamo alunni sempre più disamorati della scuola, senza docenti in grado di interessar­li anche gli studenti migliori imparano mnemonicam­ente poi dimentican­o tutto». Al convegno (in corso anche oggi) si sono confrontat­i anche psicologi, psichiatri, scrittori, giornalist­i e politici sul tema di un’innovazion­e possibile per la scuola del futuro. «A mezzo secolo dall’emanazione dei Decreti Delegati del 1974, che sono passati attraverso varie riforme con poche sostanzial­i modifiche, rileviamo che lo spirito di partecipaz­ione che essi volevano promuovere si è progressiv­amente affievolit­o — spiega Alessandro Artini, presidente toscano di Anp — oggi è sempre più difficile coinvolger­e realmente genitori, docenti e studenti nell’organizzaz­ione della vita della scuola. Occorre ripristina­re un nuovo patto educativo tra docenti e genitori, al cui interno i giovani possano ricostruir­e la loro fiducia nelle istituzion­i scolastich­e».

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Alessandro Artini

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