Le sedute d’artista che invitano a contemplare la Val d’Orcia
Elogio del paesaggio e di un turismo lento: in 2,5 chilometri le opere di Pomodoro, Spender e tanti altri con il Guardiano della Valle
Panchine per riposare le gambe, rallentare il battito… e fare spazio a pensieri ed emozioni. Panchine d’artista, per l’esattezza, sono un invito a vivere l’arte contemporanea per contemplare la bellezza del paesaggio della Val d’Orcia.
Sabato a Pienza (ore 11 in piazza Pio II) si inaugura il «Sentiero dell’Arte e dell’Anima», un percorso inedito in cui l’idea della seduta è reinterpretata da artisti del calibro di Giò Pomodoro, Pietro Cascella, Mattew Spender, Jean-Paul Philippe, Justin Peyser, Joe Tilson, Mauro Berrettini. «Questa straordinaria collezione di 28 sculture realizzate 20 anni fa su input di Mauro Berrettini (che ne firma due) dormiva in un deposito delle cave di travertino, in attesa di collocazione in un contesto di forte impatto paesaggistico, come ad esempio il Teatro del Silenzio a Lajatico. Finché non ha incontrato il mecenate svizzero Urs Rechsteiner, ex tenente colonnello, che da 30 anni ha scelto la Toscana come suo buen ritiro e a Montepulciano (dove trascorre 4 mesi all’anno) ha istituito una fondazione senza scopo di lucro per promuovere l’arte contemporanea come veicolo di valorizzazione del paesaggio», racconta Maria Cava, curatrice del progetto nato da una donazione della Fondazione Urs Rechsteiner, che ha firmato convenzioni con il Comune e con i cittadini pientini proprietari dei terreni che hanno accolto le sculture. Concepito come «pellegrinaggio 4.0», «invita a invita a fermarsi e attraverso la contemplazione della bellezza ciascuno può ritrovare una forma di divinità», spiega la curatrice. Il sentiero di 2,5 km parte dal vicolo «Porta al Santo» con l’opera di Giò Pomodoro. A seguire, è punteggiato da Cordelia von den Steinen, Pietro Cascella e Mauro Berrettini, sotto l’abside del Duomo. Nell’orto Piccolomini si incontrano le panchine di Riccardo Grazzi, Mattew Spender, Jean- Paul Philippe e Franco Adami; verso la Pieve del Corsignano quelle di Justin Peyser e Joe Tilson e di Viliano Tarabella. Dalla parte opposta all’area che ha ospitato il set del Gladiatore, le sculture di Girolamo Ciulla, Lorenzo Nisi e Marcello Aitiani. Dopo molte soste, per le quali il critico d’arte Marco Ciampolini ha stimato un valore di oltre 600 mila euro, il sentiero di chiude vicino al podere il Sasso con Daniel Couvreur.
«Il gruppo scultoreo originario è stato arricchito — dice Maria Cava — da due opere: una panchina che Mauro Berrettini ha dedicato alla memoria di una sua ex allieva del liceo artistico di Pienza, Piera Colombini, sorella del vice sindaco Gianpietro Colombini, che interverrà al taglio del nastro assieme al sindaco Manolo Garosi, all’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Lizzi, a Urs Rechsteiner e rappresentanti delle istituzioni regionali». La seconda opera realizzata ad hoc è il Guardiano della Valle, una statua alta 4 metri rivestita in malta cementizia, realizzata dalla società di scenografie Corto Circuito e dall’artista Antonio Borrelli da un’idea di Lorenzo Nisi.