Il caso di Montecatini: tre candidati e mezzo dall’area centrodestra (anche quello del Pd)
Sul viale che conduce alle porte di Montecatini, nella primavera elettorale alle porte, potrebbe spuntare il divieto di svolta a sinistra. Certo, si tratta di un’interdizione simbolica, ma a ben guardare la proposta delle urne si capisce bene che lì, la battaglia per via Verdi — sede del palazzo comunale — si può vincere solamente a destra. Basta guardare le candidature. A sostegno del sindaco uscente Luca Baroncini — segretario toscano del Carroccio — c’è il centrodestra in formazione piena (FdI, Lega, Forza Italia) che però difficilmente potrà centrare l’impresa della riconferma al primo turno. Il motivo è presto detto, tutti i competitor pescano grosso modo nello stesso elettorato, dichiaratamente o meno. Il candidato della coalizione (che dovrebbe essere) di centrosinistra, ad esempio, è l’avvocato Claudio Del Rosso. Sostenuto dal campo largo Pd, M5S e Azione, ma con un manifesto elettorale neutro — «Unione termale» — con i simboli di partito in secondo piano, in favore della lista civica che farà da testa d’ariete. Perché Del Rosso viene dal mondo dei moderati, attorno all’area della Forza Italia che fu, quella guidata da Silvio Berlusconi. Passa il tempo e cambiano gli scenari, del resto si sa che in politica gli anni sono ere geologiche. Insomma centrosinistra sì, ma più di nome che di fatto.
Non che si possa fare un discorso molto diverso di Edoardo Fanucci, nonostante il suo passato da deputato del Pd. La sua corsa da candidato sindaco per Italia viva, tuttavia, ha guardato «dall’altra parte» dal principio: il renziano si presenta infatti in tandem con l’ex primo cittadino di Montecatini Ettore Severi, alfiere di An che aveva governato la città i primi dieci anni del secolo. Anche in questo caso, la corsa a destra non è solo nominale, tanto che Severi avrà una lista autonoma nella coalizione che ha come front runner Fanucci, il quale oltre alla lista di Iv sta pensando anche a una civica per dare un contrappeso al possibile sbilanciamento della coalizione.
Non è finita. C’è una quarta candidatura. E, neanche a dirlo, è una proposta che ancora una volta esce dal passato del centrodestra in città. Si tratta dell’ex sindaco Alberto Lapenna, che sarebbe pronto a correre da solo, sganciandosi dalla coalizione che sostiene Luca Baroncini. L’ufficialità non c’è ancora, ma quanto pare il politico montecatinese starebbe preparando il necessario per dare battaglia, secondo i ben informati. In questo caso la provenienza dal mondo della destra è garantita e certificata anche da ruoli dirigenziali nel partito, dato che Lapenna è stato anche coordinatore provinciale di Forza Italia. L’ineluttabile tema della nuova vita del sistema termale sarà certamente al centro dell’agenda della discussione nella campagna elettorale, tuttavia è difficile pensare che le battaglie si possano concentrare solo su questo. E allora sarà curioso annotare le sfumature delle posizioni, tutte lontane dalle tonalità del rosso. Certamente nessun Nanni Moretti potrà alzarsi per chiedere ai candidati sindaco di dire qualcosa di sinistra, come accadeva in una scena indimenticabile del suo Aprile.
Strada in salita Il sindaco uscente Baroncini, segretario della Lega, rischia il ballottaggio