Corriere Fiorentino

«Con lui le cose si dicevano in faccia, a volte era anche troppo passionale E per Rocco aveva una venerazion­e»

Il ricordo di Prandelli: «Enorme perdita per il club»

- Di Leonardo Bardazzi

«Joe a volte era fin troppo carico, a volte gli dicevo che il cuore italiano conta di più della mentalità americana. Era un riferiment­o costante, per la Fiorentina è una grande perdita». Cesare Prandelli è nella sua Orzinuovi da mamma Aldina e con la figlia Carolina, che tra qualche giorno gli regalerà un altro nipote. In questi giorni però si è attaccato al telefono in attesa di notizie su Barone che è stato suo dirigente nel 2020-21, quando tornò in viola, e suo confidente nei momenti più bui. Quando, proprio Prandelli, dopo un periodo difficile, decise di dipo e di smettere di allenare.

«Joe aveva grande esperienza e la capacità di occuparsi di tutto. È stato un dirigente che ha anticipato i tempi, un moderno nella modernità. E riusciva ad abbinare il sentimento italiano alla mentalità americana».

«Bastava guardarli insieme per leggere negli occhi di Joe una venerazion­e assoluta per Rocco. Non so se definirlo fratello rende l’idea: loro due erano come una famiglia viola. Quando c’era Rocco lui parlava pochissimo, semmai ascoltava. E apriva bocca solo se lo chiedeva il presidente. Quando invece Commisso non c’era, Barone faceva venire fuori tutta la sua personalit­à.

Come se l’assenza di Rocco lo responsabi­lizzasse ancora di più. Posso solo immaginare la sofferenza del presidente in questo momento. Se lo chiamerò? Non credo, le telefonate non bastano. Mi piacerebbe incontrarl­o per abbracciar­lo ed esprimergl­i tutto il mio dispiacere e la mia vicinanza».

«Ci siamo sempre detti tutto, in faccia. Amava questo timettersi di rapporto e io ero ben felice di assecondar­lo. Ricordo tante chiacchier­ate, anche piacevoli e soprattutt­o a tavola. Alcune volte era “carico”, soprattutt­o quando partiva per andare in Lega. Chiedeva giustizia per la Fiorentina, sui diritti tv e sui conti in ordine dei club. Prima di partire cercavo sempre di calmarlo: “Joe ricordati che il cuore italiano conta di più”. Parlare del profession­ista ora però è marginale. Il pensiero va alla sua famiglia».

«Vero, era divisivo per il suo modo di gestire le cose e i rapporti. Però aveva sensibilit­à e valori umani. Fuori dal lavoro poi era una persona piacevolis­sima, completame­nte diversa rispetto al direttore che avete conosciuto. La famiglia è sempre stata il suo faro. Spesso parlavamo di figli, per tutti

Dario Nardella Incredulo e pieno di dolore, porterò con me gli abbracci allo stadio per i gol

Giuseppe Betori

Ho apprezzato la sua passione per il lavoro e la sua dedizione per la città

Prandelli, che persona era Barone?

Il legame con Commisso sembrava quello tra fratelli.

❞ Carattere spigoloso È stato anche divisivo per il suo modo di fare. Prima di andare in Lega cercavo di calmarlo

Che rapporto avevate lei e Barone?

❞ Andrea Abodi Abbiamo trascorso ore al telefono Carattere mai domo e determinat­o

Barone ha anche diviso però.

Lorenzo Casini Il calcio italiano perde una figura di grandissim­o spessore Mancherà molto

tengo a precisarlo. Era una cosa mia e solo mia, che infatti che ora ho risolto. Sono felice e mi godo la famiglia».

Da allenatore: che tasti deve premere Italiano per ottenere una reazione positiva

«Credo che in questi casi non ci sia bisogno di dire molto. Basta ascoltare il cuore. La verità è che ora è quasi impossibil­e pensare a che Fiorentina sarà, a cosa deciderà di fare Commisso. Sono sicuro però che la squadra troverà la forza per andare avanti. Ho sempre detto che ha grandi potenziali­tà».

Per la morte di sua moglie Manuela il Franchi fu da brividi. Con Astori altrettant­o. E anche stavolta la prima reazione dei tifosi è stata compattars­i intorno alla squadra.

«Non avevo dubbi. Sono un fiorentino acquisito e conosco i sentimenti della città. I tifosi si chiamerann­o a raccolta l’un l’altro, per Joe e non solo. Per i giocatori sarà una spinta in più».

e due sono sempre stati il primo pensiero».

Quando lei decise di smettere di allenare parlò di stress. C’entrava la Fiorentina? «Assolutame­nte no. E ci ❞

Gianni Infantino Era orgoglioso del Viola Park, ha migliorato il mondo del calcio ❞

dalla squadra?

Gabriele Gravina Perdo un amico, il suo lascito più bello è la realizzazi­one del centro sportivo

Urbano Cairo Addolorato per la triste notizia, con il Torino siamo vicini alla Fiorentina

Giancarlo Antognoni Nostri rapporti non erano idilliaci, ma mi dispiace davvero tanto

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 ?? (Cambi/Sestini) ?? Nel 2020 Joe Barone con Cesare Prandelli al Franchi
(Cambi/Sestini) Nel 2020 Joe Barone con Cesare Prandelli al Franchi
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