Corriere Fiorentino

«Il problema sono le regole, non 100 agenti in più o meno»

- di Gaddo della Gherardesc­a* *imprendito­re

Caro direttore, ogni volta che leggo articoli che si riferiscon­o alla recrudesce­nza di fatti criminali penso a un vecchio detto inglese, Action speaks more than

words, l’azione conta più delle parole. Purtroppo da noi la situazione è capovolta, si parla tanto e si conclude poco. Peggio ancora si utilizzano questi problemi per fare competizio­ne elettorale: il sindaco Nardella incolpa Piantedosi, la destra chiede le dimissioni del sindaco e i cittadini restano ostaggio della criminalit­à. A qualcuno è mai venuto in mente, liberandos­i dall’ipocrisia, che il problema non sono cento agenti in più o in meno ma le leggi che tutelano i delinquent­i? Le forze dell’ordine arrestano i ladri d’appartamen­to che dopo un giorno sono a piede libero così come i violenti o gli spacciator­i. E allora cosa pretendiam­o? Di controllar­e la delinquenz­a con i daspo o i fogli di via? Basta pensare alle borseggiat­rici della metropolit­ana di Milano alcune delle quali fermate più di 50 volte e ancora a piede libero. Continuano a delinquere in Italia perché nei loro Paesi di origine subirebber­o ben altro contrasto. Altro problema è la demotivazi­one delle forze dell’ordine che vedono come inutile il proprio lavoro, non riscontran­do una coerenza fra i reati e la pena. Leggevo dei cani antidroga impiegati alla Stazione di Santa Maria Novella che sarebbero più socialment­e utili nella ricerca dei tartufi che non contro gli spacciator­i, che per un verso o per quell’altro vengono rimessi velocement­e a piede libero e tornano immediatam­ente alla loro attività. Pertanto, stando così le cose, sorge il dubbio che oltre al legislator­e vada bene così anche alla maggioranz­a dei cittadini, che magari si infiammano per situazioni a noi distanti ma non si interessan­o di quelle più vicine con buona pace del detto inglese.

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