STUDENTATI DIFFUSI, MA I TRASPORTI?
E la stessa «licealizzazione» dell’università, con la delocalizzazione di molti istituti, come per esempio Infermieristica a Prato o Agraria in Mugello, se all’apparenza dovrebbe ridimensionare il problema dei fuori sede, in realtà accresce per molti le difficoltà: l’università di oggi richiede spesso una frequenza quotidiana. A questo occorre aggiungere che gli anni degli studi non rappresentano solo un percorso accademico ma un’esperienza di vita, un modo per conoscere altre realtà e altri mondi. Anche questo aiuta a capire perché molti giovani del Mezzogiorno, pur potendo magari disporre al Sud di ottimi atenei, scelgono Firenze. È un fatto che dovrebbe inorgoglirci, se non fosse che la crescita dei canoni di locazione pone a chi non ha trovato posto nelle case dello studente seri problemi: il costo medio di una stanza in affitto, come denunciato più volte dalle associazioni studentesche, raggiunge nel Comune di Firenze ormai i 435 euro mensili. Come antidoto al problema la rettrice dell’ateneo, d’intesa con i sindaci della Città Metropolitana, ha lanciato l’ipotesi dello «studentato diffuso». Invece che a interventi massicci sul capoluogo, come le storiche quattro torri anni ’70 sul Viale Morgagni, la proposta mira alla valorizzazione di alloggi che invece nei Comuni dell’hinterland rimangono inutilizzati. Tale ipotesi, di per sé virtuosa, cozza però con l’inadeguatezza dei pubblici servizi, una realtà che rende amara la vita ai lavoratori pendolari e costituisce già oggi la croce di molti studenti che per motivi pratici hanno rinunciato a risiedere nel territorio comunale. Tanto per fare un esempio, abitare nel Mugello, la terra di Giotto, può essere conveniente e persino lusinghiero per uno studente di storia dell’arte. Ma se per recarsi da Firenze a Vicchio ci vuole più d’un’ora, e l’ultima corsa parte prima delle nove, sarà difficile convincere i giovani dei vantaggi dello «studentato diffuso». Servirebbe, quindi, una pianificazione territoriale vera, che tenesse conto soprattutto dei trasporti. Sarà possibile?