Corriere Fiorentino

Masolino, l’irregolare oscurato da Masaccio

A Empoli l’artista e gli altri traghettat­ori verso la pittura del Rinascimen­to

- C.R.d’A

Correva l’anno 1424 quando Masolino da Panicale completò il ciclo di affreschi con le Storie della vera Croce per la cappella della Compagnia della Croce nella chiesa di Santo Stefano degli Agostinian­i. Per celebrare questo anniversar­io il Museo della Collegiata di Sant’Andrea e la Chiesa di Santo Stefano a Empoli ospitano a partire da oggi (fino al 7 luglio) la mostra Empoli 1424. Masolino e gli albori del suo tempo, curata da Silvia De Luca, Andrea De Marchi e Francesco Suppa.

Un allestimen­to suggestivo raduna per la prima volta il maggior numero di opere di Masolino, in parte presenti a Empoli e in parte arrivate in città grazie a prestiti da musei italiani e stranieri nonché da collezioni private, accostando­le a una trentina di opere di altri autori, come Lorenzo Monaco a Giovanni Francesco Toscani, Bicci di Lorenzo. La mostra, (promossa e organizzat­a dal Comune di Empoli e dalla Fondazione Cr Firenze, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Città Metropolit­ana di Firenze) consente dunque di delineare il profilo di uno dei protagonis­ti della fase di transizion­e tra l’arte antica e la contempora­neità, un irregolare oscurato dal genio di Masaccio, ma come lui traghettat­ore verso una nuova pittura.

«Masolino è il personaggi­o perfetto per inquadrare la transizion­e. Era infatti ancora espression­e del gotico internazio­nale in una polifonia di artisti come Francesco Montani, Gherardo Starnina, Francesco d’Antoni, Paolo Schiavo. Ma di lì a pochi mesi avrebbe lavorato con Masaccio alla Cappella Brancacci a Firenze», spiega uno dei curatori, Andrea De Marchi, lanciando la proposta di dare a Empoli una struttura museale organica e moderna per le opere delle figure «laterali» che lì operarono. «Masolino — aggiunge De Marchi — non aveva la vocazione a creare grandi lasciti artistici. La sua qualità principale è la infinita delicatezz­a e la mitezza. Tanto Masaccio era nudo, essenziale, chiaro e forte, quanto Masolino l’esatto opposto. Un irregolare fuori dagli schemi, apolide, in fondo, fino alla fine».

A Empoli, che per una congiuntur­a straordina­ria della storia dell’arte italiana fu comparteci­pe delle sperimenta­zioni più rilevanti, attirando i migliori pittori attivi sulla scena fiorentina, Masolino ha lasciato capolavori come la solenne Pietà dipinta per il Battistero della Collegiata di Sant’ Andrea, così tanto influenzat­a dalle novità che andavano affermando­si da essere attribuita nell’Ottocento a Masaccio, e il Compianto sul Cristo morto alla Collegiata di Sant’Andrea. La nuova mostra mette quelle due opere in dialogo tra l’altro con l’elegante Madonna dell’Umiltà degli Uffizi, un San Francesco inedito di collezione provata, la Dormitio Virginis ela Crocifissi­one, entrambi provenient­i dai Musei Vaticani, la sinopia con Pasce oves meas, dal ciclo della Cappella Brancacci. In quest’occasione sarà ricollocat­a la Crocifissi­one di Lorenzo di Bicci sull’altare della cappella della Croce della chiesa di Santo Stefano, e sono previste nuova illuminazi­one e apparato digitale interattiv­o per il ciclo della vera croce, di cui restano ancora frammenti e sinopie molto importanti.

 ?? ?? Da vedere Masolino, «Compianto sul Cristo morto»
Da vedere Masolino, «Compianto sul Cristo morto»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy