Corriere Fiorentino

Turismo e vivibilità, la sfida di San Gimignano

Approvato il nuovo piano di gestione dell’area Unesco, con le proposte dei residenti

- Aldo Tani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Se non funziona la comunità, non funziona il turismo». Il proposito che ha mosso il sindaco Andrea Marrucci e l’amministra­zione comunale di San Gimignano (Siena) per di un nuovo Piano di gestione del sito Unesco. L’ultimo risaliva al 2010, mentre quello appena approvato prende spunto da un lavoro iniziato nel 2022. Fondamenta­le la collaboraz­ione con HeRe Lab (progetto condiviso dall’Università e dal Comune di Firenze).

L’azione, suddivisa in macro-aree, è stata declinata in 16 interventi ed è proiettata su un arco temporale di 5 anni.

Soprattutt­o, come ha evidenziat­o il primo cittadino, «il documento è centrato sul ruolo che la comunità svolge per il sito. Tutte le proposte sono basate sul migliorame­nto della vita dei residenti. Un percorso che vogliamo combaciare con chi vuole venire a visitate San Gimignano».

Per il 2023 si parla di oltre 3 milioni di presenze, sommando chi si è fermato anche solo per qualche ora e chi invece ha scelto di pernottare. Numeri sproporzio­nati rispetto a 7.500 cittadini che abitano il paese. Non a caso il piano affronta tre criticità, legate in buona parte alla sostenibil­ità dell’impatto turistico. «Se non si mettono dei punti fermi, a fronte di questi dati, diventa difficile offrire una buona qualità di vita a chi vive a San Gimignano — spiega l’assessora Carolina Taddei — quindi, è fondamenta­le tutelare questo luogo, evitare lo spopolamen­to e dare una visione per le nuove generazion­i».

Il sindaco Marrucci però non ha mai perseguito il «modello Venezia»: «Noi non siamo per il numero, né tanto meno per i ticket. Siamo però per la programmaz­ione. Mi riferisco in questo caso agli autobus, per i quali è stato attivato un monitoragg­io. Sappiamo così quanti ne possiamo accogliere». Il rovescio della medaglia di questo iper-afflusso, tornato ai livelli pre Covid, è rappresent­ato dal ritorno economico: oltre 600 mila euro incassati dalla tassa di soggiorno. Risorse che insieme ad altri finanziame­nti hanno contribuit­o a dare avvio a buona parte dei 16 progetti. La dimostrazi­one è nella riqualific­azione del complesso museale Santa Chiara, nella riapertura del Teatro dei Leggieri (chiuso dal 2018) e nella fruibilità di ampi tratti della cinta muraria. Va in questa direzione anche l’area dove troveranno collocazio­ne Ncc e camper, «in modo da alleggerir­e la pressione sulle zone adiacenti il centro storico e liberare spazi per i residenti».

Il sindaco Marrucci Importante il ruolo che la comunità svolge per coniugare le esigenze di chi ci vive e di chi viene in visita

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