PER TUTELARE LA SALUTE DIAMO PIÙ PESO (E RISORSE) AI TERRITORI
Caro direttore, la salute e la protezione dei cittadini è un tema che sta molto a cuore ai sindaci. E bene ha fatto a sollevarlo Riccardo Tartaglia sul Corriere Fiorentino (17 aprile, ndr), proprio mentre si avvicina il voto dell’8 e 9 giugno.
Diciamolo subito: quello sociosanitario è un sistema molto complesso che, come Anci Toscana, cerchiamo di seguire al meglio e sul quale abbiamo sviluppato un buon rapporto collaborativo con la Regione. E se da un lato la Toscana è giustamente vista come un esempio virtuoso, dall’altro ci sono ancora diverse sfide da affrontare, a partire dal tema delle risorse. Qui però mi limiterò alle questioni che pone Tartaglia.
Tartaglia afferma che «i sindaci devono conoscere lo stato di salute dei propri cittadini»: ha ragione e i dati ci sono. Da anni c’è un lavoro condiviso tra Ars, Scuola Sant’Anna, Istituto degli Innocenti e Osservatorio Sociale Regionale per costruire la Relazione sanitaria e sociale ed i cosiddetti «Profili di salute» di ciascuna delle 28 zone toscane, che forniscono dati certificati e dettagliati. Possiamo però fare di più e meglio in termini di socializzazione dei dati, così come possono fare di più i territori, con approfondimenti e focus specifici.
Al centro della seconda questione, ovvero l’esperienza di cura dei cittadini, ci sono proprio i «Profili di salute», che rappresentano gli strumenti per la costruzione dei Pis, i Piani Integrati di Salute, fondamentali per i Comuni, perché possono portare le reali esperienze di cura dei cittadini nella costruzione delle risposte. La sfida dei prossimi anni è portare nei Pis la coprogrammazione della nuova sanità integrata, così come disegnata dal Pnrr: le case di comunità, le centrali operative territoriali, i punti unici di accesso. Ma possiamo iniziare a farlo da subito, a partire dal nuovo Piano sanitario, se riconosciamo ai territori un maggior peso nelle scelte, non rimettendo tutto nelle mani dei direttori generali, ma dando finalmente un ruolo concreto e decisionale alle Conferenze dei sindaci.
Tartaglia parla poi del costo pro-capite della sanità e dell’equità dell’assistenza. Le Società della Salute e gli altri strumenti di cui sono dotate le zone, servono proprio ai Comuni a fornire gli strumenti per garantire l’efficacia e l’equità dei servizi. Ma a fronte di una capacità finanziaria sempre più limitata, con l’allungamento delle aspettative di vita e i nuovi bisogni è sempre più difficile dare risposte adeguate. Non è una partita facile per i Comuni, ma lo facciamo, cercando di mettere insieme i servizi di una stessa zona, organizzarli al meglio, abbattere i costi e fare azione comune con le strutture sanitarie. Ma se vogliamo mantenere i servizi nelle zone più marginali, per limitare lo spopolamento, bisogna mettersi in testa ed accettare che in quelle zone il costo pro-capite sarà più alto rispetto alle città, per permettere di offrire un servizio equo e veramente universale. Non possiamo applicare solo misuratori economici o numerici.
Il sistema toscano è già molto costruito e fornisce indiscutibilmente servizi di alta qualità. È frutto di un grande lavoro di cui dobbiamo essere consapevoli.
Quindi va tutto bene? Ovviamente non è così. Bisogna far funzionare al meglio quello che abbiamo, con la massima integrazione fra ospedali e sanità territoriale, fra sistema pubblico e terzo settore, superando le visioni separate e legate solo alle singole prestazioni, spingendo al massimo l’utilizzo della tecnologia per la telemedicina e l’assistenza da remoto. Occorre poi che il Parlamento faccia una scelta chiara con finanziamenti adeguati e che la Regione da parte sua, insieme ai territori, al terzo settore e a tutti i soggetti del comparto, metta in campo soluzioni per mantenere i servizi e contenere i costi. E possiamo fare molto anche sulle competenze, investendo sui giovani e valorizzando l’esperienza. L’obiettivo di tutti dev’essere affrontare insieme le sfide dei prossimi anni e non abbassare i livelli di vita e di benessere. I sindaci e Anci Toscana sono impegnati a proseguire la costruzione di questo sistema, in cui crediamo profondamente.