Arriva la Samp, Toro a un bivio
Oggi contro la Sampdoria (ore 18.30) una partita spartiacque. Recuperato Belotti, Zaza chiede ancora spazio: avanti con il 3-5-2
Cinque punti nelle prime otto giornate di campionato: solo nel 2008-2009 il Torino era partito così male. Classifica inevitabilmente preoccupante, anche perché laggiù c’è chi sembra avere gambe buone per allungare: vedi l’udinese ieri, vincente in casa della Lazio. Insomma, «cenerentole» ce sono poche quest’anno, almeno per ora, meglio quindi mettere alla svelta fieno in cascina per tirarsi fuori da una tonnara che potrebbe diventare parecchio insidiosa a un certo punto del campionato.
Toro-samp di questa sera (ore 18.30) è di fatto gara spartiacque per la banda Giampaolo, un test che potrebbe influenzare in maniera decisiva il resto del cammino granata, sia nel bene sia nel male. Tre punti regalerebbero morale, autostima e sicurezze in generale. Un eventuale passo falso, oltretutto nella settimana che porta al derby, favorirebbe invece il riemergere di pericolosissime fragilità a livello di testa.
Il bicchiere mezzo vuoto racconta di una squadra che ha fin qui lasciato per strada 14 punti da situazioni di vantaggio, gli ultimi tre domenica scorsa a San Siro, contro l’inter: granata avanti 2-0 (a segno Zaza e Ansaldi) prima della rimonta nerazzurra iniziata ben oltre l’ora di gioco. Giampaolo deve ancora fare i conti con assenze pesanti: fuori causa Vojvoda, Gojak e Lukic. Titolari o meno, vengono a mancare alternative decisive nell’era delle cinque sostituzioni a partita. Proprio contro l’inter (e a Milano mancava pure Belotti) il crollo è coinciso con i cambi nerazzurri di lusso, ai quali non ha potuto rispondere adeguatamente Francesco Conti nel momento chiave della sfida.
Detto questo, il Toro è comunque in una fase di evidente crescita sotto molti punti di vista. Il lavoro sul campo di Giampaolo convince il gruppo, che rema compatto fin dai primissimi giorni di ritiro. Dalla sfida col Sassuolo in poi, per lunghi tratti si sono visti gioco, ordine tattico e una certa personalità. Di punti ne sono arrivati meno di quanto meritato sul campo. E nel frattempo sono cresciuti in maniera importante parecchi singoli: su tutti, Bremer, Lyanco, Singo e Lukic, oltre a un Belotti che sembra aver fatto un ulteriore salto di qualità in questa stagione. In generale, la squadra risponde bene tatticamente: lo ha fatto con il «rombo», lo sta facendo con il 3-5-2, rispolverato nel momento in cui, a ridosso delle punte, sono venuti a mancare contemporaneamente i piedi buoni di Lukic e Gojak.
Anzi, gran parte della rosa sembra piuttosto adatta al sistema proposto dall’inizio nelle ultime due gare (Inter ed Entella). Incoraggianti, poi, i 180’ di Simone Zaza: a segno sia a San Siro sia in Coppa Italia. E questa sera toccherà ancora a lui là davanti (è in vantaggio su Simone Verdi, che rientra da un problema all’inguine), stavolta in coppia con Andrea Belotti. Il capitano è pronto (7 gol in A contro la Samp), rientra dopo il pit stop di San Siro e giocherà la sua gara numero 200 in granata. Vicina la «terza cifra» anche a per quanto riguarda le reti: è a quota 98. Per il resto, squadra praticamente fatta: Sirigu in porta; Lyanco, Nkoulou e Bremer al centro della difesa; Singo e Ansaldi sulle fasce; Rincon in regia; Meité e Linetty interni di centrocampo; Belotti e Zaza di punta.
Restano ancora a casa Lukic, Vojvoda e Gojak. A disposizione Verdi, ma non è al top