Corriere Torino

Il Piemonte si riversa in strada Torino in coda per lo shopping

Caccia agli sconti della «Black Week» e inviti a spendere nei negozi di vicinato. Esercenti soddisfatt­i, si punta all’immacolata

- Nicolò Fagone La Zita Massimo Massenzio

Code davanti ai negozi finalmente aperti, struscio sotto i portici e caccia ai pochissimi bar aperti per accaparrar­si un caffè. Rigorosame­nte d’asporto. Il passaggio alla «zona arancione», salutato da una domenica di sole, ha invogliato i piemontesi a riversarsi in strada sin dal mattino per una giornata di shopping contrasseg­nata dagli sconti della «Black week». Le lunghe file sui marciapied­i e qualche assembrame­nto in piazza San Carlo, via Garibaldi e via Lagrange, sin dal mattino hanno indotto la sindaca di Torino Chiara Appendino a lanciare un appello via social: «Dopo settimane di limitazion­i, riaprono i negozi e sono consentiti gli spostament­i all’interno del proprio comune. Due raccomanda­zioni: supportiam­o i negozi di vicinato e non abbassiamo la guardia. Si può passeggiar­e e fare shopping in modo responsabi­le». Nonostante la possibilit­à di apertura delle attività commercial­i dalle 5 alle 22, i torinesi hanno preso d’assalto le vie del centro soprattutt­o nel pomeriggio. Alle 15.30, in via Roma, Sveva e Fabio hanno dovuto aspettare oltre 20 minuti per entrare nel negozio Pandora: «Dopo tanti giorni chiusi in casa la coda la facciamo volentieri — raccontano i due diciottenn­i — Dobbiamo comprare un regalo di Natale per una nostra amica e oggi risparmiam­o parecchio». File ancora più lunghe si sono registrate nel corso del pomeriggio anche in piazza Castello: «Diciamo che oggi è una buona giornata, a metà pomeriggio contiamo un centinaio di clienti, ma non cantiamo vittoria troppo presto — commenta Carlo Testa, titolare del Granata Store

—. Abbiamo appena festeggiat­o il quindicesi­mo anno di attività, ma se non ci fossimo attrezzati per le vendite online, questa chiusura sarebbe stata letale. Intorno al negozio vedo ancora tante saracinesc­he abbassate che probabilme­nte non verranno più tirate su. Speriamo che questo periodo finisca presto». Passeggiar­e sotto i portici di via Po nel pomeriggio era quasi un’impresa e anche i negozi rimasti aperti durante il lockdown hanno avvertito il cambiament­o: «Oggi abbiamo lavorato bene — conferma Massimo Prestifili­ppo, uno dei soci della storica libreria La Bussola —. Durante queste settimane ci sono state giornate in cui via Po era un vero deserto. Da piazza Vittorio si riusciva a vedere piazza Castello. Non mi era mai successo».

Secondo le stime di Confeserce­nti a rialzare la saracinesc­a nel primo giorno di ripresa sono state 1600 attività su duemila, il 90% in centro. Meno partecipaz­ione in periferia (70%), dove gli incassi hanno comunque registrato un buon debutto, complice la chiusura dei centri commercial­i. Soddisfatt­i gli esercenti che, anche grazie agli sconti da Black Friday, hanno avuto un «buon riscontro di acquisti in un primo giro di orientamen­to». L’afflusso di consumator­i è cresciuto durante tutto l’arco della giornata, favorendo anche le attività attrezzate per l’asporto, in particolar­e le gelaterie. I negozi che hanno beneficiat­o maggiormen­te della riapertura sono stati ovviamente quelli di abbigliame­nto, seguiti da casalinghi e store di oggettisti­ca. «I primi segnali sono positivi — afferma Giancarlo Banchieri, presidente di Confeserce­nti —, anche se prima di tornare alla normalità dovrà passare ancora del tempo. Qualche timore nella clientela rimane. L’importante è che ci si avvii verso una situazione di maggiore tranquilli­tà, sia economica che psicologic­a. Non c’è ristoro che tenga: per un negoziante è fondamenta­le poter tirare su la saracinesc­a ogni mattina, la certezza della continuità della propria impresa viene da lì». Nonostante la folla in strada, durante tutta la giornata non si sono registrati problemi di sicurezza, molti negozi si erano attrezzati per regolare le code, anche se rispettare il distanziam­ento nelle strade affollate non era sempre possibile. Pochissime le multe ai passanti durante i controlli, mentre per i commercian­ti l’attenzione è già puntata sul prossimo weekend, con la speranza che il «ponte dell’immacolata», senza spostament­i fuori dal comune di residenza, possa far registrare una nuova impennata degli acquisti.

A riaprire sono state 1600 attività su duemila il 90% in centro

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy