Corriere Torino

La Cub: «I docenti lavorano anche durante la dad Cirio non cambi il calendario»

Il movimento priorità alla scuola: avremo più presìdi

- Chiara Sandrucci

«Forse non si è accorto che gli insegnanti stanno lavorando». L’idea del presidente della Regione Alberto Cirio di «recuperare i giorni persi in presenza» rimettendo mano al calendario scolastico ha lasciato di stucco il sindacato di base Cub Scuola. La proposta è stata lanciata sabato, per rassicurar­e chi si aspettava il ritorno in presenza delle classi di seconda e terza media grazie all’ingresso in zona arancione come previsto dal Dpcm. Solo il Piemonte ha deciso di lasciarle ancora a casa fino al 7 gennaio per precauzion­e in vista del Natale. «Ma docenti e studenti stanno comunque lavorando e portando avanti la didattica, come verificabi­le dalle firme sui registri elettronic­i — ricorda la Cub Scuola —. Il recupero dei giorni del calendario scolastico dovrebbe avvenire se non vi fosse alcuna forma di attività didattica». Le prestazion­i dei docenti sono state stabilite in un contratto integrativ­o aggiuntivo a quello nazionale del comparto Scuola. «Come sindacato abbiamo sempre ritenuto che la didattica a distanza fosse limitante per gli apprendime­nti, divisiva e classista ma, in questo momento, esiste — aggiunge la Cub —. Si deve quindi spiegare a tutti se è valida o meno». Preoccupaz­ione anche da parte dei sindacati confederal­i, che intendono chiedere un incontro all’ufficio scolastico regionale. «L’impegno del personale della scuola e degli studenti nel periodo di dad è quindi considerat­o tempo perso? — si domanda Maria Grazia Penna, segretaria regionale Cisl Scuola —. Vorremmo capire in che termini si articola questa proposta: per noi il contratto e l’autonomia delle scuole sono paletti imprescind­ibili». In attesa del Piano sui trasporti per la scuola, che sarà presentato in settimana, questa mattina il presidente Cirio incontrerà il direttore dell’ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca. Parleranno anche del calendario scolastico e di come potenziare la didattica in presenza, soprattutt­o consideran­do chi quest’anno deve affrontare gli esami di terza media e maturità. Ma la protesta dei genitori non si ferma. La petizione «I ragazzi delle scuole medie piemontesi devono tornare in classe» lanciata da una mamma sabato mattina su Change.org ieri sera aveva già raggiunto oltre 8 mila firme, con l’obiettivo di arrivare a 10 mila. Il movimento Priorità alla Scuola Piemonte ha dato appuntamen­to in piazza Castello per questa mattina dalle 8 alle 12 a tutti i ragazzi «no dad» che da settimane seguono le lezioni on line davanti alle loro scuole. Come già giovedì scorso, ci saranno Anita e Lisa della Calvino, le prime a iniziare, insieme a Maia del liceo Gioberti e altri studenti in arrivo da diverse scuole medie come la Nigra dove giovedì erano in 12 a protestare. I presidi diffusi proseguira­nno poi tutta la settimana e per sabato 5 dicembre è in programma una manifestaz­ione.

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