Qualità della vita, Torino scivola indietro In Piemonte si vive bene nel Vco e nel Cuneese
Il capoluogo perde 15 posizioni. Bene startup e Pmi
Torino perde quindici posti in qualità della vita e diventa 64esima, ma il Vco tiene alto l’onore del Piemonte piazzandosi al numero 12. Sono questi i numeri della classifica annuale di Italiaoggi, insieme all’università La Sapienza di Roma e in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, che sottolinea come le province più colpite dalla prima ondata della pandemia siano anche quelle che perdono più posizioni in classifica. Alta Cuneo con il suo hinterland, al posto 14, seguita da Biella, Novara, Vercelli, e Asti. Il capoluogo passa dal 49 esimo posto al 64 (dopo Milano e Roma, ma prima di Napoli), e ancora più giù c’è Alessandria (76). L’indagine disegna così una fotografia fatta di chiaroscuri: bene l’ambiente e l’istruzione, male la sicurezza, ancora da fare su turismo e salute.
Per quanto riguarda la dimensione affari e lavoro, Torino è nella parte della classifica definita «accettabile»: se siamo bassi per il tasso di occupazione, risaliamo nel numero di start up e Pmi innovative (24). A sorpresa rispetto alla maglia nera per l’inquinamento, città e si trovano al ventiquattresimo posto per l’ambiente: ma si tratta di una media tra vari fattori.
I dati sullo smog, infatti, sono sempre gli stessi: siamo all’ultimo posto in assoluto, con zero punti, per i livelli di PM10 nell’aria (sforati 87 volte in un anno rispetto al massimo imposto). Ma a tirare su in classifica il capoluogo è la densità di piste ciclabili, 159 ogni chilometro quadrato, il numero di zone pedonali, la densità di verde urbano, gli autoveicoli elettrici e ibridi e l’offerta di trasporto pubblico. Ha ancora bisogno di miglioramenti, invece, la raccolta differenziata in città (76).
Torino è fanalino di coda, ma prima di Milano Roma e
Napoli, per reati e sicurezza: dati preoccupanti per lesioni e percosse (140 ogni 100 mila abitanti), le violenze sessuali (9,50 sempre ogni 100 mila), lo spaccio di droga, prostituzione, scippi e borseggi (102), furti d’auto e in appartamento, rapine, truffe e frodi informatiche (103).
In salute siamo «mediocri» (quarantanovesimi): bene i posti letto in ostetricia e oncologia, ma siamo cinquantottesimi per le terapie intensive (meno di 9 ogni 100 mila abitanti).
A tal proposito non è tanto meglio la sicurezza sociale, che ci vede al 73esimo posto, soprattutto a causa di incidenti stradali e incidenza Covid: 24 i casi ogni 1.000 abitanti (79esimo posto). Su la testa su istruzione e formazione, dove siamo ventunesimi grazie al numero di diplomi e lauree, a metà classifica per turismo e tempo libero (62): pochi gli agriturismi e gli alberghi, bene associazioni ricreative e artistiche, cinema e libri.
Mobilità verde Più piste ciclabili, zone pedonali, verde urbano, autoveicoli elettrici e ibridi