«Vogliamo essere la porta delle aziende per i nuovi finanziamenti europei»
Il presidente di Amma presenta squadra e mandato
operazioni dell’aerospace e della mobilità che possono trovare declinazione locale».
Quale sarà lo sviluppo di Amma?
«Creare le possibilità di accesso ai finanziamenti Horizon Europe che vedono miliardi di investimenti in tecnologia. Vogliamo essere un punto di ingresso fluido delle iniziative del governo come con i programmi Ipcei (mportant Projects of Common European Interest) che sostengono anche progetti di linee produttive, non solo prototipi. Sarà la nostra mission per i prossimi 6-8 mesi».
Il polo Mesap, il digital innovation hub, il manufacturing center, il distretto aerospace. Che ruolo giocherà Amma?
«Fare sinergia con Unione Industriale, camminando insieme con Api e altre associazioni datoriali. Mi auguro si capitalizzi l’esperienza fatta nel
Da sinistra Edoardo Pavesio (Sila Group), Andrea Romiti (APR), Stefano Serra (Teseo EES Clemessy Italia), Giorgia Garola (SCAM)
l’istituto di tecnologia nella governance, che non si disperda cioè in mille rivoli o su allocazioni non coerenti. Spero si trovi la persona giusta per trasformare queste iniziative in terreno fertile raccordandole tra loro».
Le filiere stanno diventando ibride e internazionali, l’italia sconta un ritardo nell’agganciarsi.
«Dobbiamo elevare la nostra capacità sul territorio di lavorare assieme. Il vero competitor è chi sta a 4.000 km da te. Io non negherei un Erasmus di imprese: credo che la ricerca sia un terreno fertile per aumentare questo scambio e sviluppare magari nuovi prodotti. Mi auguro che le filiere già esistenti si rafforzino e diventino un sistema europeo, anche grazie al reshoring».
Il 65% delle aziende piemontesi però non vuole tornare a produrre in Italia.
«Non lo pensa perché per fare impresa bisogna essere realisti. Creare le condizioni affinché ci sia un efficiente reshoring
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è anche compito dell’amministratore nazionale. Ed è anche vero però che il 35% vorrebbe tornare, proviamo a guardarla da quel punto di vista».
Intanto solo un terzo dei fornitori automotive si focalizza sull’elettrico.
«La nostra filiera auto ha già dimostrato di saper competere e vincere in più parti del mondo e di innovare il prodotto. Avere a Torino questi hub faciliterà ancor più l’innovazione».