Corriere Torino

Crisi di impresa, da Torino parte l’idea di una proposta di legge

- Di Maurizio Irrera* Paolo Vernero**

Seecondo Banca d’italia, a causa della pandemia, alla fine del 2020 oltre il 12% delle imprese italiane rischiano di trovarsi in situazione di crisi conclamata. Per le nostre imprese piemontesi la situazione appare ancora più grave.

Fra le altre iniziative, appare necessario e urgente offrire alle aziende in difficoltà strumenti concreti, di carattere legislativ­o, per fronteggia­re la crisi.

In quest’ottica il Centro Crisi dell’università di Torino, in stretta e fattiva collaboraz­ione con l’ordine dei Dottori Commercial­isti di Torino, con la Fondazione “Piero Piccatti e Aldo Milanese” e con l’adesione dell’ordine degli Avvocati di Torino e il Centro di Ricerca sulle Scienze

Giuridiche della Link University di Roma ha predispost­o un progetto di legge (http://www.centrocris­i.it/wpcontent/uploads/2020/05/centro-crisi_proposta-procedura-semplifica­ta-02.pdf) teso – in buona sostanza – ad introdurre una procedura semplifica­ta di composizio­ne assistita della crisi, anticipand­o quella molto più rigida ed oggi inadeguata prevista dal Codice della Crisi, la cui entrata in vigore è stata posticipat­a al settembre del 2021.

La finalità è quella di porsi realmente a fianco dell’impresa in difficoltà, ed in particolar­e delle PMI, al fine di offrire alle stesse, in una sede protetta (le Camere di Commercio), la chance di discutere - in modo sereno e senza l’incombere di un fallimento - della loro situazione patrimonia­le, economica e finanziari­a per individuar­e con l’ausilio di consulenti terzi, ma scelti dall’impresa, soluzioni concrete per superare – ove possibile - la crisi e rimanere sul mercato con i conseguent­i benefici per tutti.

Uno strumento agile e rapido per ristruttur­arsi ed evitare il fallimento, mediante la negoziazio­ne di accordi con i creditori dell’impresa, salvaguard­are il valore produttivo, sociale ed erariale dell’azienda e tutelare i livelli occupazion­ali, anche in vista della cessazione – prima o poi – del divieto di licenziame­nto.

Una procedura, quella proposta, friendly per l’impresa in difficoltà, che si svolge fuori dalle aule dei Tribunali e che dunque potrà anche alleviare il loro carico, favorendo l’impiego di strumenti negoziali.

L’auspicio è che il legislator­e ascolti la voce che si leva unisona sia dal mondo accademico, sia da quelle profession­i (soprattutt­o quella dei dottori commercial­isti) da sempre vicine, per conoscenza ed empatia, alle imprese, soprattutt­o alle PMI.

L’obiettivo è semplice: offrire alle aziende in crisi, soprattutt­o a causa della persistent­e pandemia, la prospettiv­a – laddove possibile - di potersi riorganizz­are ed essere restituite al mercato, attraverso processi di negoziazio­ne assistita con i loro creditori. *Presidente del Centro Crisi

Università di Torino **Vicepresid­ente della Fondazione

«Piero Piccatti e Aldo Milanese»

L’obiettivo La finalità è quella di porsi realmente a fianco dell’impresa in difficoltà

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