Corriere Torino

La posta del cuore e i congiunti da ammettere al cenone

- di Gianni Farinetti

Direttore carissimo, ecco la sua Annina qui per aggiornala sulle novità della settimana. Quassù in Langa tutto bene, si torna a scuola, non si torna? Mah, intanto incombe il Natale che quest’anno sarà più sobrio del solito, cosa della quale la nonna non si dispiace. Non si è ancora ben capito quanti congiunti potremo essere a tavola insieme, noi siamo tre, se “liberano” i Comuni, da Torino potrebbero venire la mamma e il papà, e fanno cinque, e lo zio Renato, fratello di papà, ma senza il suo compagno che sarebbe il settimo (sa che mi viene in mente che forse non le ho mai parlato di zio Renato e del suo fidanzato?).

Il compagno di zio Renato, però, ha la residenza in un paesotto del Monferrato e dunque, per adesso, non può spostarsi neppure per andare a Torino. Un bel pasticcio, personalme­nte – lo so, sono una figliaccia cattiva – preferirei di gran lunga vedere lo zio Renato e

Giorgio, il suo ragazzo, che è molto simpatico. Vedremo. La Posta del Cuore intanto prosegue spedita: Ci scrive una signora di Sommariva Bosco: «Carissima, sa cosa mi ha regalato mio marito per Natale? Un abbonament­o a Neflix così, dice, la smetto di lamentarmi che in TV non danno mai niente di interessan­te a parte Barbara D’urso e la De Filippi, che poi non è che le guardo più di tanto perché dopo un po’ fanno venire il latte alle ginocchia.

Così, finalmente ho potuto fare una conversazi­one sensata con una mia amica che parla dal mattino alla sera di una serie che si chiama Te crov, che mia figlia mi ha spiegato che si pronuncia così anche se si scrive in un altro modo, ah, ‘sti inglesi che non si capisce cosa dicono. Be’, devo dire che sono rimasta impression­ata: la regina a un certo punto arriva con un tailleur uguale ma proprio uguale a uno che mi ero fatta fare da Olga, una sarta di Bra, nel 1982 per il

matrimonio di mia cugina che ha sposato uno con i soldi di Bossolasco. Ma identico, neh, stessa fantasia a fiori maron su fondo di un maron-beige più chiaro e qualche pennellata bordò. L’avrò messo tre volte e volevo passarlo a mia nuora che a lei le fantasie vivaci piacciono, ma dice che le cade male. E ben, torniamo da Olga che te lo aggiusta di dietro, no? No, no, quest’anno il maron non se lo mette nessuno, fa vecchio. Vecchio? Le ho risposto, come sarebbe vecchio? Guarda che un bel tailleur – mi sono ricordata che la stoffa l’avevo presa da Galtrucco in piazza San Carlo a Torino e che mi era costata una cifra. Dicevo, guarda che un bel tailleur classico serve sempre, non so, una cerimonia, un matrimonio, la procession­e dei Battuti Neri per fare bella figura. Macché. Comunque grazie per lo sfogo cara signora. La leggo sempre volentieri».

Qui ci siamo guardate, Gemma ha fatto una smorfia tipo un

enorme boh? dicendo: «Ma la risposta?». La nonna ha archiviato la lettera nella sezione «Sfoghi e varie». Ed eccone un’altra: «Cara signora, ma ha visto, ha visto quel povero Maradona? Non mi dò pace, morire così giovane! Io ho la sua stessa età e devo confessarl­e che mi è venuto sgiaj a pensarlo. Mi è tanto dispiaciut­o e anche a mio figlio che sta a Napoli e che dice che è piena di altarini votivi dedicati a lui, a Maradona cioè, non a mio figlio. Volevo sapere il suo parere in questa settimana in cui non è successo niente di speciale. Grazie, la sua affezionat­issima Annalisa».

La nonna ha preso carta e matita: «Gentile Annalisa, sì, è dispiaciut­o anche a me della morte del calciatore. Ma di certo mi pare che mercoledì scorso ci sia stato anche un altro motivo di interesse, la Giornata Mondiale contro la violenza alle donne. Le è sfuggita la notizia? Temo di sì. Cari saluti».

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