QUELLO CHE LA SINISTRA NON CAPISCE (ANCORA)
Nel centrosinistra torinese si respira un misto di rassegnazione e paura. La rinuncia di Guido Saracco, candidato unitario solo sulla carta, ha rivelato che l’aspirante re è nudo. E davanti a sé, fino alle amministrative del prossimo maggio, ha il vuoto. Una volta che il centrodestra forse azzecca un candidato, ecco che il fronte riformistaprogressista cittadino non ha niente da mettersi. E niente da opporre. Se non ci si arriverà a tempo debito, il consueto appello alla mobilitazione contro “le destre” (quando Paolo Damilano, di lui si parla, a titolo personale è un moderato che potrebbe candidarsi da una parte e dall’altra), e alla riscossa antifascista (nel villaggio di Asterix faranno vicesindaco uno di Fratelli d’italia, che orrore, signora mia).
La verità è che il rettore del Politecnico non convinceva nessuno ma andava bene a tutti, perché la sua presenza avrebbe coperto ogni inadeguatezza del ceto politico che avrebbe dovuto sostenerlo. Meno male che dovevano essere le elezioni dove il Pd e i suoi alleati si riprendevano la città dopo la sconfitta nel 2016, vissuta quasi come uno sgarbo personale, una offesa ingiusta. E forse sta proprio qui il problema. L’attuale minoranza, ma soprattutto il Pd, chiamiamo le cose con il loro nome, ha trascorso gli ultimi cinque anni a spiegare al resto d’italia che la sindaca che li aveva sonoramente sconfitti era una incapace.
È stata così inaugurata una forma di opposizione snob, che giudicava l’operato altrui con la puzza sotto al naso, dall’alto di inesistenti magisteri di buongoverno e raccontando in primo luogo a se stessa che il ritorno al governo era una pura formalità, tanto valeva scannarsi al proprio interno per designare chi sarebbe diventato sindaco. Peccato che nulla sia come prima, e persino in una città che dal 1993 è la vera roccaforte rossa d’italia, tutto è diventato più fluido, non esistono più le rendite di posizione, figurarsi il diritto divino a decidere delle sorti di una comunità. Servono idee, serve una visione. Servono risposte. Ma le case non si costruiscono dal tetto. Il Pd non ha mai davvero fatto una analisi seria della sconfitta del 2016, non ha mai ragionato sulle ragioni per cui il legame di Piero Fassino e del partito con la città fosse così deteriorato. Ha preferito rimuovere, per non discutere al suo interno, sperando in un ritorno al potere di default, per grazia ricevuta, e per fare cosa ancora non si capisce.
L’unica cosa certa è che Saracco non destava entusiasmi, e ancora meno di lui i cosiddetti sette nani, i candidati interni e di area, a onore del vero alcuni dei quali, Stefano Lorusso ed Enzo Lavolta, nel loro piccolo sono stati tra i pochi a fare proposte concrete. Il primo non piace, anche lui non viene considerato simpatico. Il secondo è stato tolto di mezzo da una inchiesta dove non si capisce bene quale sia il reato che viene contestato, a lui e a Stefano Esposito, altra figura importante del Pd che da questa iniziativa della magistratura locale è stato distrutto, ovviamente nel silenzio del suo ormai ex partito. Mancano sei mesi, e non c’è una plausibile ipotesi di candidato. Adesso è in corso la processione presso i numi tutelari. Vanno dal professor Valentino Castellani, che ha appena compiuto ottant’anni, a chiedergli se per caso gli avanza qualche idea da buttare sul tavolo. Chiedono al 72enne Sergio Chiamparino di distribuire le carte, come se non esistesse una segreteria cittadina e regionale, hai visto mai che se va male c’è pronto il capro espiatorio. Negli ultimi giorni sono state segnalate visite anche a Enrico Salza, classe 1937, artefice del celebre patto che divenne architrave del sistema Torino, nel secolo scorso. Non sappiamo se davvero il centrosinistra riperderà una città che sente fin troppo sua. Dovesse accadere, conosciamo già le risposte, le stesse del 2016, il Paese che va a destra, lo spirito del tempo, le cavallette, i nazisti dell’illinois, non è mai colpa nostra. Ma finora l’unica cosa certa è che la sua classe dirigente sta facendo di tutto perché ciò accada.