Una «bolla» per gli studenti che viaggiano insieme E a scuola con i doppi turni
Il piano della Regione al vaglio di sindacati e dirigenti
Il primo tassello per fare ripartire la scuola in sicurezza è stato messo ieri, quando il piano di riorganizzazione del trasporto pubblico è stato proposto a Fabrizio Manca, direttore dell’ufficio scolastico regionale. Gli assessori regionali Marco Gabusi e Elena Chiorino faranno lo stesso oggi quando tenteranno di portare a casa anche il sì dei rappresentanti sindacali, dei dirigenti degli ambiti territoriali provinciali dell’istruzione e delle amministrazioni locali. Solo allora la Regione potrà avviare la modifica degli orari del trasporto pubblico per permettere agli studenti di tornare in classe dopo le festività. La proposta, che prevede il doppio turno di lezioni con orari sfalsati, dalle 8 del mattino alle 14 e dalle 10 fino alle 16, permetterà di rispettare il carico al 50% dei mezzi. Per questo, anche a Torino, si ricorrerà ai bus turistici che hanno già iniziato a circolare in città portando a 480 corse le corse in più al giorno. Le scuole in provincia potranno poi usufruire di un servizio aggiuntivo basato sulla creazione dei «gruppo bus», gruppi di circa 35 studenti che utilizzano il trasporto pubblico con origine e destinazione analoghi e stabili nel tempo e che rimane uguale per l’intero anno scolastico. «Quest’estate, in vista della riapertura delle scuole — sottolinea Marco Gabusi — abbiamo fatto il massimo sforzo possibile. Ci sono però stati problemi con i ragazzi che affollavano il primo autobus senza aspettare il successivo, vuoto, programmato pochi minuti dopo. La soluzione, dunque, non può che essere una distribuzione uniforme».
I sindacati della scuola ancora non conoscono il piano nei dettagli, che al momento non sembra proporre veri e propri turni pomeridiani. «In alcune situazioni sarebbero stati insostenibili, come nelle scuole con 35 ore di lezione e serale, dove si terminerebbe in notturna — riflette Antonio Balestra, preside del liceo artistico Cottini e referente sindacale Flc Cgil —. Spero ci sia un confronto e l’usr non decida da solo». Le superiori non si stanno ancora muovendo per ragionare sugli orari, impegnate come sono nella gestione dell’ordinario. «Siamo in attesa di sapere e capire quali sono le premesse reali e istituzionali per programmare seriamente il da farsi», commenta la preside del liceo classico Alfieri Paola De Faveri, referente dei dirigenti Uil. Lo stesso direttore Manca non ha ritenuto opportuno sbilanciarsi. «L’unica cosa che posso confermare è la volontà della Ministra di riaprire il più presto possibile — ricorda —. Su questo obiettivo si stanno concentrando tutti i nostri sforzi e l’attività di raccordo e coordinamento con gli enti coinvolti, a partire dalla Regione». Rimane in sospeso anche la questione di un eventuale «recupero dei giorni persi in presenza», con relativo cambiamento del calendario, che ha sollevato un’unanime coro di critiche.