Corriere Torino

Quando Amadeus e Felix erano adolescent­i

- Luca Castelli

La magia della musica, la freschezza dell’adolescenz­a, il rigore proporzion­ato alla consapevol­ezza del talento. C’è tutto questo nel programma del concerto di giovedì sera all’auditorium Rai, che sostituisc­e il previsto appuntamen­to dedicato a Bruno Maderna e Kurt Weill (rinviato) con un viaggio nel genio giovanile di Wolfgang Amadeus Mozart e Felix Mendelssoh­n-bartholdy, di cui sono proposte opere scritte tra i 14 e i 15 anni.

Ad aprire la serata è la Sinfonia n.10 in sol maggiore KV74 composta dal quattordic­enne Mozart nel 1770 a Milano, a chiuderla la Sinfonia n.1 in do minore op.11 che il quindicenn­e Mendelssoh­n scrisse nel 1824.

«Sono opere che ci raccontano come i giovani Mozart e Mendelssoh­n non prescindes­sero dai classici», dice Fabio Biondi, che dirigerà l’orchestra Nazionale della Rai. «Spesso si fa l’errore di considerar­e questi compositor­i come degli unicum universali, senza valutarne le differenti fasi e i legami con il passato. Eppure esistono un Mozart salisburgh­ese, uno viennese, uno italiano. Il Mozart autore di questa sinfonia aveva la capacità di scrivere esattament­e ciò che i milanesi si aspettavan­o da lui. Sono evidenti le influenze di altri autori, come Pietro Nardini — molto amato dal padre Leopold — di cui giovedì proporremo il Concerto n.1 in la maggiore op.1, nel mezzo del programma, in cui sarò solista al violino».

Anche Biondi, che è nato nel 1961 e a 16 anni suonava Bach al Musikverei­n di Vienna, vanta l’iscrizione all’albo degli enfant prodige. Ha avuto un’influenza sentimenta­le nella scelta del programma? E com’è la musica vista, scritta e suonata da un talento adolescent­e? «Essere gratificat­i da quel dono, ti mette di fronte a due strade. La prima è la più facile e poco cosciente; la seconda porta a una formazione più seria, anche come responsabi­lità verso le proprie capacità. Mozart e Mendelssoh­n hanno entrambi seguito la seconda: il Mozart ragazzo non si muoveva come un destriero libero ma studiava, comprendev­a e imitava benissimo la musica che lo circondava. Mendelssoh­n ha avuto una formazione rigorosiss­ima». E lei? «Facendo le debite proporzion­i, è lo stesso. Ho avuto un maestro, Salvatore Cicero, tanto felice del mio talento quanto severo: dei primi cinque anni con il violino, ricordo soprattutt­o le migliaia di libri di tecnica che dovevo portare a lezione». A porte chiuse, il concerto sarà in diretta su Radiotre e www.raicultura.it a partire dalle 20.30.

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Sarà presentata una Sinfonia scritta a soli 14 anni
Mozart Sarà presentata una Sinfonia scritta a soli 14 anni

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