Arriva l’esperta del Capitano Ultimo
Appendino designa Mariella Maffini, già consulente della giunta Raggi e oggi in Calabria
Dal Capitano Ultimo alla sindaca Chiara Appendino. Dalla Calabria, dove Sergio De Caprio l’ha voluta a capo della struttura del suo assessorato, all’inceneritore di Torino. Mariella Maffini, 65 anni, una lunga carriera nel settore della gestione dei rifiuti, è stata designata dalla prima cittadina per la presidenza di Trm, la società dell’impianto del Gerbido. Si chiuderebbe così, dopo le traversie legate alla nomina — poi revocata per incompatibilità — della consulente Maria Maddalena Niclot, quella che è diventata un’annosa vicenda, che ha lasciato l’inceneritore senza una guida espressione dei soci pubblici per oltre un anno. Tutto questo proprio mentre si discutevano e approvavano le modifiche allo statuto.
Dal Capitano Ultimo alla sindaca Chiara Appendino. Dalla Calabria, dove Sergio De Caprio l’ha voluta a capo della struttura del suo assessorato, all’inceneritore di Torino. Mariella Maffini, 65 anni, una lunga carriera nel settore della gestione dei rifiuti, è stata designata dalla prima cittadina per la presidenza di Trm, la società dell’impianto del Gerbido. Si chiuderebbe così, dopo le traversie legate alla nomina — poi revocata per incompatibilità — della consulente ambientale Maria Maddalena Niclot, quella che è diventata un’annosa vicenda, che ha lasciato l’inceneritore senza una guida espressione dei soci pubblici per oltre un anno. Tutto questo proprio mentre si discutevano e approvavano le modifiche allo statuto per la cessione delle quote ancora in mano alla città ai privati o agli altri comuni dell’hinterland.
Maffini, un’esperienza nel settore dell’igiene ambientale iniziata in Campania, al fianco dei commissari per l’emergenza rifiuti (da Bertolaso a De Gennaro), è attualmente a capo della struttura dell’assessorato all’ambiente della Calabria, che la scomparsa presidente Jole Santelli aveva deciso di affidare al colonnello Sergio De Caprio. In precedenza era stata a Roma, a capo dello staff dell’assessora della giunta Raggi, Pinuccia Montanari: esponente molto vicina al fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che si era dimessa in polemica per la mancata approvazione del bilancio dell’ama, l’azienda dei rifiuti della Capitale.
Maffini ora verrà sentita, come da procedura, dai capigruppo del Consiglio comunale, prima che la sindaca Appendino proceda formalmente — a poche settimane dall’avvio del semestre bianco che lei stessa ha voluto — alla nomina della nuova presidente. E, se per questa volta l’iter di nomina andrà liscio, si ritroverà a rappresentare una società ormai avviata al totale controllo dei soci privati, a dispetto di tutti i programmi «Rifiuti Zero» e di chiusura definitiva dell’impianto di incenerimento promessi dalla giunta 5 Stelle.
Solo a luglio, infatti, il Consiglio comunale ha approvato il via libera (per una trentina di milioni) alla dismissione del 17 per cento di Trm, quanto resta di fatto in mano al Comune dopo le vendite ai privati della giunta Fassino risalenti al 2012. In una prima fase, però, una parte delle quote verrà acquistata da altri soci pubblici, e in particolare da un gruppo di comuni del Pinerolese. In un secondo momento — motivo per cui si è deciso di cambiare lo statuto che stabiliva un tetto alla presenza dei privati — le quote potranno essere rilevate da Iren. A quel punto alla città resterà una quota simbolica: l’1 per cento. Quanto basta, a norma di statuto, per continuare a nominare il presidente. Ma non per indirizzare la politica sui rifiuti.