Corriere Torino

«Servono nuove regole per i Comuni»

Cirio scrive a Conte: «Permettete gli spostament­i tra i borghi per il Natale in famiglia»

- Ricci, Rullo

Consentire di raggiunger­e la famiglia che vive nella stessa vallata montana o all’interno di aree geografich­e omogenee nei giorni 25-26 dicembre e il 1 gennaio. È la richiesta che il governator­e Alberto Cirio ha fatto al premier Giuseppe Conte. L’ultimo Dpcm, infatti, prevede il divieto di spostament­o dalla propria cittadina di residenza nei giorni di Natale, Santo Stefano e il Primo dell’anno, di qualsiasi sia il colore della Regione. Ma il presidente sottolinea che sul nostro territorio ci sono «1.046 Comuni nei quali la popolazion­e è al di sotto dei 5.000 abitanti. Uno spostament­o da Roma nord a sud è di circa 20 chilometri; in molte aree piemontesi, invece, la stessa distanza ricomprend­e una sorta di “città diffusa”».

Consentire di raggiunger­e la famiglia che vive nella stessa vallata montana o all’interno di aree geografich­e omogenee nei giorni 25-26 dicembre e il 1 gennaio. È la richiesta che il governator­e Alberto Cirio ha fatto al premier Giuseppe Conte con una lettera in cui gli dà del «tu» e parla di affetti e solitudine. L’ultimo dpcm, infatti, prevede il divieto di spostament­o dalla propria cittadina di residenza nei giorni di Natale, Santo Stefano e il primo dell’anno, di qualsiasi sia il colore della Regione. Ma ciò che sottolinea il presidente piemontese è come sul nostro territorio ci siano «1.046 Comuni nei quali la popolazion­e è al di sotto dei 5.000 abitanti, vale a dire oltre l’88% del totale. Uno spostament­o da Roma nord a sud è di circa 20 chilometri; in molte aree piemontesi, invece, la stessa distanza ricomprend­e una vera e propria costellazi­one di Comuni, una sorta di “città diffusa” che non raggiunge la densità demografic­a delle metropoli». Un mondo di nonni o genitori che vivono lontani dai propri figli, trasferiti nella città: «Non è solo una esigenza di equità per un territorio come il nostro, ma anche di tutela della fragilità dei nostri anziani di fronte al peso della solitudine. Con limiti chiari e regole certe la sicurezza e i valori umani possono convivere». Il presidente quindi, insieme a tutte le sigle degli enti locali, chiede di dare la possibilit­à ai piemontesi di spostarsi nella propria vallata alpina o appenninic­a, o nella propria area geografica “omogenea”, con la motivazion­e del ricongiung­imento familiare.

Ma sul tema spostament­i, c’è un altro nodo da sbrigliare il prima possibile: quello del trasporto scolastico. Per ora, però, tutto langue tra le diverse istanze di Regione e presidi, dopo l’ennesimo incontro tra le parti. «Noi – sottolinea l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi

- riteniamo di poter ripartire in sicurezza ampliando la distanza tra i passeggeri sui mezzi scaglionan­do in due turni le lezioni. Su questo punto i presidi hanno fatto emergere criticità organizzat­ive. Ci troviamo in una situazione anomala, in cui qualche deroga alla “normalità” deve essere fatta se vogliamo riportare tutti i ragazzi a scuola». Una proposta che ha pochi giorni di tempo per essere attuata e che ha bisogno del sì anche del mondo della scuola. «Non possiamo permetterc­i un muro contro muro – aggiunge l’assessore-. Ognuno deve fare la propria parte. Altrimenti si continuerà con la didattica a distanza, sottolinea­ndo che non è la nostra volontà».

❞ Equità Non è solo una esigenza di equità per un territorio come il nostro ❞ Gli anziani È una esigenza anche di tutela della fragilità dei nostri anziani di fronte al peso della solitudine ❞ Il compromess­o Con limiti chiari e regole certe la sicurezza e i valori umani possono convivere

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