Nel 1993 organizzò il «Mafia Party» al Naxos
Era il 1993 e Paolo Piccardo aveva solo 26 anni. Eppure, il suo nome già rimbalzava sui giornali. A lui, al suo genio e alla sua sregolatezza (come raccontano gli amici di un tempo), è da addebitare la paternità di una delle feste più audaci di Torino. A maggio, un anno dopo l’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, alla discoteca Naxos di piazza Guala andava in scena il «Mafia Party». Una serata in cui si esibirono due gruppi musicali: «I corleonesi» e «I pentiti». Piccardo fu l’ideatore (insieme con Fabrizio Bicego) e a coloro che criticarono la scelta rispose che l’obiettivo era «smitizzare» i mafiosi e «sensibilizzare» i giovani. Fu un successo: vi parteciparono tremila ragazzi. «Accadde di più quell’anno – racconta Lorenzo Lanzo, ex organizzatore di serate in discoteche e oggi avvocato –. Paolo riuscì a portare al Naxos, locale di periferia, i “fighetti” della Torino bene che fino a quel momento si ritrovavano nel più quotato Big». Piccardo fu per tutti un rivoluzionario. Oggi in tanti - e tra questi anche l’ex portavoce della sindaca, Luca Pasquaretta - lo descrivono come un «visionario». «Un imprenditore capace di anticipare i tempi – racconta Pasquaretta –. Si è inventato le feste studentesche in discoteca, lasciando il segno». Piccardo era eccentrico, come la Corvette gialla che guidava. Ma la sua non era solo audacia. Chi lo conosceva bene e ha vissuto con lui quegli anni preferisce definirlo «empatico», capace di interpretare gli altri. E questa caratteristica gli ha aperto molte porte. «Aveva una dote rara – spiega ancora l’ex socio Lanzo -, sapeva farsi accettare per quello che era: con tutti i suoi pregi, ma soprattutto con le sue imperfezioni. Riusciva a “conquistare” tutti, anche i più scettici e prevenuti. In questo modo otteneva comprensione anche dalla persona più intransigente e severa». Poi il mondo delle discoteche è cambiato e Piccardo si è reinventato: nel 2008 avvia la Wide Communication e per sei anni lavora a stretto contatto con Virginia Sanchesi e la Libra Concerti. Insieme scoprono la potenzialità delle edicole, che diventano luoghi simbolo per pubblicizzare eventi, concerti e manifestazioni. E i successi non tardano, come l’organizzazione (in qualità di promoter) del concerto di Morricone a Torino. «È stato geniale e intuitivo», ricorda Sanchesi.