Corriere Torino

«Nessuno ha mai catturato Anna»

La totale indipenden­za mentale, l’impegno per le donne, la non violenza: parla Carrer, marito della storica torinese Domani l’omaggio al Circolo dei Lettori

- Francesca Angeleri

Anna Bravo lavorava anche tutta la notte. Andava a dormire alle cinque del mattino e il marito Franco Carrer se ne accorgeva dalla luce accesa che passava da sotto la sua porta. Recuperava di giorno il riposo perso dietro alle parole. Esattament­e un anno fa, Anna Bravo, femminista e storica, accademica e saggista, se n’è andata nel sonno portata via da un infarto. Lei e Franco sono stati insieme per 47 anni, si sposarono in Comune il 31 gennaio del 1985 in una pausa pranzo del lavoro di lui. «Lo facemmo perché in questo modo avrebbe potuto approfitta­re della mia assicurazi­one sanitaria per i dirigenti. Il mio testimone era Mimmo Càndito. Un quarto d’ora e tutto era fatto». La loro storia iniziò tra le fila di Lotta Continua ed è finita tra le mura della bella casa di Cavoretto, con i loro tanti gatti a tenergli compagnia. Domani alle 18, in streaming sul sito del Circolo dei Lettori, per commemorar­la si riuniranno quattro amici: Barbara Berruti, Guido Crainz, Franca Manuele e Fabio Levi. Nascosto dietro le quinte ci sarà anche lui, l’amore di una vita, ad assistere a La ragazza della storia. Di lei hanno scritto e parlato in tanti, ora tocca alla sua città ricordarla.

Carrer, corteggiar­e era un verbo che era possibile usare in Lotta Continua?

«Ci conoscemmo nel ‘73, io ero molto giovane lei un po’ meno. Anche se “grande storia d’amore” è un modo di dire un po’ desueto, lo fu. Io ero già stato sposato, non appena la vidi decisi scientific­amente di mettermi con lei. Mi piaceva moltissimo. Eravamo entrambi militanti di Lotta Continua ma dell’area più liberal. Eravamo un po’ diversi, diciamo un po’ meno…le diedi un appun

tamento. Mi fece aspettare due ore. Ma io non sono mai andato via. Non so se si innamorò subito, ma subito ci mettemmo insieme».

Cosa la colpì di Anna?

«Che fosse brava, bella e intelligen­te lo sanno tutti. Ma ciò che per me aveva un valore immenso è che era buona. Era una brava ragazza».

Ha vissuto le ideologie con spiccata complessit­à.

«Una sua caratteris­tica importante era la totale indipenden­za mentale. Nessuno è mai riuscito a catturarla. Entrambi abbiamo cambiato punti di vista sulle ideologie, la visione del mondo deve farlo, poi magari restano i principi e i valori. Ha sempre però avuto un filo comune che è passato dai grandi temi delle donne, dalla storia orale di cui si è occupata quando nessuno lo faceva (raccolse le testimonia­nze di oltre 200 deportati piemontesi), la

conta dei salvati, la non violenza. Spostò l’analisi dal sangue versato al sangue risparmiat­o. Negli ultimi giorni lavorava a un piccolo librino di resistenza quotidiana. Come quella dell’anziana signora inglese che ha bloccato con l’ombrello un terrorista islamico che stava scappando sul ponte riempiendo­lo d’insulti».

Come sono stati i vostri 47 anni insieme?

«Come tutte le coppie di questo mondo anche noi abbiamo avuto momenti poco sereni. Ma per 47 anni ci siamo parlati sempre. Le coppie, dopo qualche anno, cadono in questo tranello del silenzio. Non noi, che ininterrot­tamente discutevam­o, a volte eravamo d’accordo altre no. Ho viaggiato molto per la mia profession­e, ho lavorato come una bestia ma è stato anche divertente. Poi, quando lei ha smesso di insegnare e ha cominciato a scrivere, mi sono scelto un ruolo ben preciso: toglierle di mezzo tutte le noie e lasciarla lavorare tranquilla. Ci tengo molto a questa cosa, perché nonostante la mia carriera, era lei la mia priorità».

L’ho conosciuta nel ‘73, eravamo in Lotta Continua Mi fece aspettare due ore, ma non sono mai andato via

❞ Negli ultimi giorni scriveva un libro sulla resistenza quotidiana

 ??  ?? Il personaggi­o Anna Bravo ha dedicato il suo lavoro di studiosa e militante ai temi della politica, della guerra e della violenza nel Novecento, in particolar­e concentran­do la propria attenzione sulla storia delle donne e dei movimenti; tra le sue opere ci sono La conta dei salvati (Laterza, 2013), A colpi di cuore. Il Sessantott­o (Laterza, 2008) e Storia sociale delle donne (Laterza, 2001)
Il personaggi­o Anna Bravo ha dedicato il suo lavoro di studiosa e militante ai temi della politica, della guerra e della violenza nel Novecento, in particolar­e concentran­do la propria attenzione sulla storia delle donne e dei movimenti; tra le sue opere ci sono La conta dei salvati (Laterza, 2013), A colpi di cuore. Il Sessantott­o (Laterza, 2008) e Storia sociale delle donne (Laterza, 2001)
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