Corriere Torino

La memorabile «Domenica del Corriere»

Il Centro Pestelli ha acquisito la collezione Tino Burlini: copie rilegate dal 1948 al 1956

- Di Paolo Morelli

Il Centro Pestelli ha acquisito la collezione della «Domenica del Corriere» di Tino Burlini: le copie risalgono agli anni dal 1948 al 1956, saranno catalogate e inserite nel circuito delle bibliotech­e per essere messe a disposizio­ne del pubblico. «Abbiamo quattromil­a volumi di saggi e sulla storia del giornalism­o — racconta Giorgio Levi, presidente del Centro Pestelli — ma non abbiamo tante raccolte di giornali. Metteremo tutto in archivio, le copie saranno catalogate e inserite nel circuito delle bibliotech­e piemontesi, saranno a disposizio­ne di ricercator­i e studenti». Osservando i giornali si possono ripercorre­re storie celebri, come i Giochi olimpici invernali di Cortina d’ampezzo del ’56 o l’amore dei «fidanzati dell’anno», Grace Kelly e Ranieri III di Monaco. Si ricostruis­cono così le tappe di questo periodico, nato nel 1899 per volere di Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera.

Una donna con un neonato tra le braccia, l’espression­e contrita. Di fianco a lei un soldato che si rivolge a un altro uomo, i fucili in bella vista e intorno un ambiente che ricorda una stalla. Al centro campeggia un piccolo albero di Natale, sullo sfondo spari e combattime­nti. L’atmosfera ricorda la Sacra famiglia, ma la cornice è l’ungheria di fine 1956, quando nel Paese infuriava ancora la rivoluzion­e scoppiata a ottobre di quell’anno. È la storia raccontata dalla copertina della Domenica del Corriere datata 23 dicembre 1956, che raffigura un «presepio magiaro» (come recita la didascalia) con l’obiettivo di porre attenzione all’attualigab­bia tà. Il numero fa parte di una raccolta, provenient­e dalla Collezione Tino Burlini, acquisita in questi giorni dal Centro Pestelli di Torino. È composta al momento dalle annate 1948 e 1956, rilegate.

«Abbiamo quattromil­a volumi di saggi e sulla storia del giornalism­o — racconta Giorgio Levi, presidente del Centro Pestelli — ma non abbiamo tante raccolte di giornali. Metteremo tutto in archivio, le copie saranno catalogate e inserite nel circuito delle bibliotech­e piemontesi, saranno a disposizio­ne di ricercator­i e studenti».

Osservando i giornali si possono ripercorre­re storie celebri, come i Giochi olimpici invernali di Cortina d’ampezzo del ’56 o l’amore dei «fidanzati dell’anno», Grace Kelly e Ranieri III di Monaco. Oppure la vicenda di Susie Quigley, una bambina di due anni di Chicago che, al circo, si infilò nella di un leone. La piccola riuscì a «giocare» con l’animale per qualche secondo prima di essere portata in salvo dal proprietar­io della struttura.

Ma arriverann­o anche altre raccolte, perché la Collezione Tino Burlini può contare su alcuni fondi conservati in Lombardia: ulteriori copie della Domenica del Corriere approderan­no a Torino non appena si potranno attraversa­re i confini regionali.

Si ricostruis­cono così le tappe di questo periodico, nato nel 1899 per volere di

Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera. Fu pubblicato fino al 1989 e accompagnò lo sviluppo del Paese. Con il suo linguaggio semplice, infatti, il giornale ha contribuit­o all’alfabetizz­azione e alla diffusione dell’informazio­ne nelle fasce di popolazion­e meno avvezze alla lettura dei giornali.

«È stato — aggiunge Giorgio Levi — il punto centrale della storia del giornalism­o italiano. Nel 1948 vi esordì Walter Molino (uno tra i maggiori illustrato­ri italiani, ndr) e nel 1952 arrivò a vendere più di un milione di copie la settimana. A sfogliare ogni copia di questo giornale si resta incantati: era una sorta di encicloped­ia, semplice da leggere, che trattava argomenti importanti. Ad esempio una pagina era dedicata a ciò che accadeva nel mondo, con disegni a colori».

Un piccolo patrimonio che porta la Domenica del Corriere a entrare, per la prima volta, nell’archivio del Pestelli. Il centro, intanto, si sta sempre più indirizzan­do verso le nuove tecnologie. «Abbiamo già prodotto due documentar­i — ricorda Levi — e ne arriverà un terzo. Intanto andiamo a cercare i più esperti giornalist­i piemontesi per farci raccontare la loro storia, che mettiamo a disposizio­ne in formato digitale. Abbiamo già venti testimonia­nze». Il progetto, Banca della Memoria, è in collaboraz­ione con l’associazio­ne Stampa Subalpina.

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Una copertina della «Domenica»
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In alto, alcune copie della
Domenica del Corriere acquisite dal Centro Pestelli; qui sopra, Palazzo Ceriana Mayneri dove hanno sede uffici e archivi
La collezione In alto, alcune copie della Domenica del Corriere acquisite dal Centro Pestelli; qui sopra, Palazzo Ceriana Mayneri dove hanno sede uffici e archivi

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