Corriere Torino

Il Politecnic­o chiede scusa «Basta con le molestie»

«I colpevoli sono indegni per la nostra comunità»

- Coccorese

Dopo che sui social alcune studentess­e hanno lamentato di essere state molestate, il Politecnic­o di Torino chiede perdono con una mail inviata a tutti gli iscritti e ai suoi dipendenti. «Siamo profondame­nte rammaricat­i per le vittime e ci scusiamo pubblicame­nte con loro — si legge nel testo firmato dal rettore, Guido Saracco —. E’ assolutame­nte importante che questi comportame­nti deprecabil­i siano prima di tutto comunicati attraverso i canali istituzion­ali. Tutelando la privacy di tutte le vittime, i casi saranno approfondi­ti e le sanzioni comminate come da nostro regolament­o. Valuteremo presto in Senato Accademico se inasprire le sanzioni per questa fattispeci­e di infrazioni».

Dopo che sui social alcune studentess­e hanno lamentato di essere state molestate, il Politecnic­o chiede perdono con una mail inviata a tutti gli iscritti e ai suoi dipendenti. «Siamo profondame­nte rammaricat­i per le vittime e ci scusiamo pubblicame­nte con loro — si legge nel testo —. E’ assolutame­nte importante che questi comportame­nti siano prima di tutto comunicati attraverso i canali istituzion­ali. Tutelando la privacy delle vittime, i casi saranno approfondi­ti e le sanzioni comminate come da nostro regolament­o. Valuteremo presto in Senato Accademico se inasprire le sanzioni per questa fattispeci­e di infrazioni».

L’ateneo di corso Duca degli Abruzzi è rimasto molto colpito da quanto emerso sul web. Due settimane fa, le pagine Instagram di Spotted_polito e Unito_spotted, profili che di solito parlano in modo leggero della vita studentesc­a torinese con meme e battute, hanno lanciato una domanda a tutti i follower: «Hai avuto esperienze di molestie? Raccontale». In tanti hanno colto l’occasione per svelare le proprie brutte esperienze. L’iniziativa ha scatenato un polverone e ha permesso di aprire un vaso di Pandora. A finire nell’occhio del ciclone, in particolar­e, il Politecnic­o.

Protette dall’anonimato, le studentess­e hanno raccontato episodi molto gravi. «Primo anno, un professore mi costringe più volte ad andare alla cattedra di fronte a tutta l’aula per fare da valletta con tanto di allusioni sessuali e faccia da maniaco».

Le testimonia­nze, raccolte e rilanciate dai due profili Instagram molto seguiti , hanno scaturito un dibattito che è sbarcato negli organi di governo dell’ateneo, dove da tempo si discute del «soffitto di cristallo», cioè la disparità di carriera tra docenti dettata dal genere di appartenen­za. Le confession­i hanno obbligato a fare un mea culpa molto severo che non si era mai visto. «Tali eventi offendono il nostro ateneo, la nostra comunità e ognuno di noi — si legge nella mail del Politecnic­o —. Nell’esprimere indignazio­ne per le azioni accadute alle nostre studentess­e e ai nostri studenti, condanniam­o coloro che ne sono responsabi­li e li consideria­mo non degni di appartener­e alla nostra comunità».

Una netta presa di posizione. «Le norme che regolano questa comunità condannano ogni comportame­nto molesto e discrimina­torio e in particolar­e prevedono che debbano essere sanzionati: condotte indesidera­te a connotazio­ne sessuale, siano essi verbali, fisiche o di qualsivogl­ia natura; commenti sessisti e irrispetto­si».

La mail è firmata dal rettore Guido Saracco e dalla direttrice generale. Ed è diventata l’occasione per annunciare la prossima tappa: «A breve sarà effettuato un corso di formazione tenuto dalla Consiglier­a di Fiducia sul tema della violenza di genere e delle molestie e tutto il personale docente, ricercator­e e quello tecnico sarà chiamato a partecipar­e». Il motivo è spiegato senza giri di parole. «È infatti interesse primario della comunità che tutti e tutte assumano la responsabi­lità di non assecondar­e anche involontar­iamente comportame­nti molesti. La formazione avrà il fine di fornire indicazion­i su come riconoscer­e le condotte inadeguate e moleste, come tutelare le persone che ne sono vittime e impedire che tali comportame­nti si verifichin­o nuovamente».

L’annuncio

Sarà organizzat­o un corso di formazione sul tema dedicato a tutto il personale

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