In Via Po apre lo store del vezzo sostenibile
I negozi a marchio Natura propongono abbigliamento, prodotti per la cura della persona e per la casa; come le capsule di caffè e i bastoncini per le orecchie in silicone, entrambi riutilizzabili
Adue giorni dal taglio del nastro del primo Pisello Verde firmato famiglia Farinetti, a Torino sbarca anche Natura, il marchio sostenibile nato nel 1992 a Barcellona da un’idea di Sergio Durany, l’uomo con la fissa di «dare una nuova vita alle lattine».
La bottega sotto la Mole apre al pubblico oggi; in via Po numero due, nell’edificio storico che per anni ha ospitato una filiale di banca Unicredit. A portarlo in città è la visionaria Ana Combalia, la stessa persona che nel 2011 trascinò a Torino anche il primo negozio della catena danese Tiger; marchio che, in Italia, la Combalia ha gestito fino all’anno scorso quando, dopo aver sfiorato i settanta negozi aperti in tutto il centro nord del Paese, ha lasciato per lanciarsi in questa nuova avventura.
«Tiger mi ha insegnato a confrontarmi con il pubblico, con mille prodotti diversi — spiega la donna — e con le dinamiche di negozio, dove ogni piccolo cambiamento ha un risultato visibile e immediato».
La Ceo di Natura Italia ha aperto un primo negozio solo tre mesi fa, a Bergamo. In un momento storico difficile e gravato dal peso della pandemia, e da un’economia globale pressoché immobile. «Sono cresciuta con la convinzione di dover fare qualcosa di utile per il mondo in cui vivo e che, per cambiare le cose, ciascuno di noi deve fare del proprio meglio ogni giorno — continua la Ceo — si vive una sola volta, e bisogna farlo al massimo provando e riprovando, sbagliando, ascoltando e quindi anche imparando senza paura, che ogni scivolone fa parte della nostra crescita professionale e personale».
I negozi a marchio Natura propongono abbigliamento, prodotti per la cura della persona e per la casa; come le capsule di caffè e i bastoncini per le orecchie in silicone, entrambi riutilizzabili. Più una selezione di oggetti solidali che «contribuiscono a dare una mano a chi ha più bisogno». Accessori selezionati con il supporto di molte associazioni no profit. Come il fazzoletto solidale di Open Arms; o la borraccia Lanjarón RPET, che sostiene il progetto Agua por Agua per la costruzione di pozzi in Burkina Faso. Tra gli obiettivi «perseguiti e raggiunti» dai negozi Natura c’è
l’eliminazione totale della plastica nel packaging di tutti gli ordini online; l’utilizzo dell’86% di energia generata da fonti rinnovabili; l’attivazione e il monitoraggio della raccolta differenziata in tutti i punti vendita; lavorare perché, entro il 2021, «ogni sacchetto di plastica sia utilizzato per confezionare più di un singolo capo»; imbottire tutti i prodotti esposti con cuscini in tessuto riutilizzabili al posto del pluriball; ridurre al massimo la quantità di plastica degli imballaggi, oggi pari al 15%; ridurre al minimo i materiali di consumo; e sostituire tutte le lampadine degli store con luci a led ad alta efficienza energetica.
«In Natura ho trovato un buon compromesso tra produttività, felicità individuale e rispetto per il mondo che ci circonda e bene collettivo — continua Ana Combalia — anche la scelta dei fornitori dimostra questa sensibilità e rappresenta un modo concreto per dare voce a piccole e vivaci realtà che, grazie a un supporto reale, possono migliorare anche le loro condizioni di vita».