Corriere Torino

Lo Russo-salizzoni, nel Pd è sfida a due Ecco chi sta con chi

Cresce la schiera dei sostenitor­i del capogruppo dem Il chirurgo piace anche alla sinistra, ma dovrà misurarsi con le primarie «No ai veti personali Va scelto il migliore»

- Gabriele Guccione

Sembra ormai fatale un duello nel centrosini­stra. Quello tra il capo dell’opposizion­e ad Appendino in consiglio comunale Stefano Lo Russo, 45 anni, docente del Politecnic­o, già assessore del sindaco Fassino, che vanta competenze ed esperienza amministra­tiva maturate sul campo; e il chirurgo e consiglier­e regionale Mauro Salizzoni, classe 1948, il quale gode di ampi consensi (18 mila preferenze alle ultime regionali) e si propone come uomo del «dialogo con i 5 Stelle» e della «discontinu­ità» rispetto all’ultima giunta di centrosini­stra, perdente nel 2016.

Chi dei due — salvo outsider dell’ultima ora — verrà scelto come candidato sindaco alle comunali del 2021? La sfida è aperta. E sia nel caso in cui la coalizione si affidi alle primarie — come appare ormai inevitabil­e dopo il guanto di sfida lanciato a Lo Russo da Salizzoni —, sia nel caso in cui toccherà ai vertici del Pd proporre agli alleati una sintesi, la scelta si giocherà su due nomi. Come del resto nel centrodest­ra, dove a contenders­i l’investitur­a sono l’imprendito­re Paolo Damilano e l’azzurra Claudia Porchietto.

Così è cominciata la conta tra i sostenitor­i dell’uno o dell’altro: nel partito di maggioranz­a prima di tutto, ma anche nelle altre formazioni del centrosini­stra. Non passa giorno in cui qualche notabile non si schieri o con il capogruppo dem in Sala Rossa o con il mago dei trapianti di fegato. Posizionam­enti, endorsemen­t, veti più o meno incrociati. Ma anche cautela: quella di chi, soprattutt­o tra i parlamenta­ri, non ha ancora fatto una scelta di campo. E spera ancora in una sintesi che eviti fratture insanabili.

L’unico eletto a Roma che al momento ha dichiarato apertament­e il suo appoggio a Lo Russo è il senatore Mauro Laus. L’esponente ex renziano, a cui è legato anche il segretario dem Mimmo Carretta, ha fatto sapere di considerar­e quello del professore «il più convincent­e» tra i nomi in campo. E con lui anche due consiglier­i regionali: Daniele Valle e il fassiniano Raffale Gallo; il che farebbe pensare a un via libera dell’ex sindaco

Il capo della organizzat­ore del Pd, Saverio Mazza

«No ai veti sulle persone e sulle qualità politiche». L’avvertimen­to arriva dal responsabi­le dell’organizzaz­ione del Pd, Saverio Mazza, all’indomani delle parole del leader di Luv, Marco Grimaldi, su Stefano Lo Russo. «L’obiettivo di tutti noi dovrebbe essere — dice — di trovare il miglior candidato sindaco per Torino, non un candidato che impedisca a qualcun altro di farlo».

Piero Fassino.

Gli altri parlamenta­ri — chi più, chi meno — stanno a guardare, fatta eccezione per la vicepresid­ente del Senato, Anna Rossomando, principale sponsor di Salizzoni. Candidatur­a maturata nella sinistra del Pd dopo il ritiro del rettore Guido Saracco, che fuori dal partito incassa anche il sostegno di Liberi e uguali, di cui è leader Marco Grimaldi.

Non che il chirurgo dispiaccia al sottosegre­tario alla giustizia Andrea Giorgis o all’ex primo cittadino Sergio Chiamparin­o, il quale avrebbe voluto proprio Giorgis come suo candidato. Di certo i due sono più affini a Salizzoni che a Lo Russo. Ma sono convinti che non sia il momento di prendere le parti dell’uno o dell’altro: qualsiasi endorsemen­t pregiudich­erebbe una futura soluzione di sintesi.

Chi davvero si tiene coperto, non volendo anticipare le proprie mosse, sono i due ex popolari ed ex renziani Stefano Lepri e Davide Gariglio. Il primo — eletto nel collegio di Mirafiori e membro della segreteria nazionale del Pd — resta silente, e con lui la consiglier­a e vicesegret­aria regionale Monica Canalis. Il secondo, Gariglio, non vuole rinunciare alle primarie, che «sono la regola». Ma allo stesso tempo auspica una sintesi tra i due sfidanti: «Il centrosini­stra ha bisogno di allargare il proprio campo, di includere il più possibile». Toccherà a Lo Russo o a Salizzoni l’arduo compito? La sfida è aperta.

Gli schieramen­ti Il senatore Laus è l’unico parlamenta­re ad aver dichiarato appoggio per Lo Russo

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