Corriere Torino

La vicenda

- Gabriele Guccione

● Entro Natale il centrodest­ra dovrebbe sciogliere le riserve e annunciare il proprio candidato per le elezioni comunali del 2021

Il nome della lista ora c’è, ed è già uno slogan: «Torino bellissima». L’imprendito­re e candidato civico del centrodest­ra Paolo Damilano intende presentars­i così agli elettori torinesi: con un messaggio che punta a smuovere l’orgoglio, la torinesità. Niente simboli o richiami che, anche in lontananza, possano far pensare a una connotazio­ne partitica della sua discesa in campo e al sostegno ricevuto — ma tenuto di proposito sotto traccia — dalla Lega di Salvini.

Damilano intende accreditar­si come uomo del mondo

A giugno il mandato della sindaca Chiara Appendino giungerà a scadenza E gli elettori torinesi saranno chiamati al voto per il rinnovo della carica di primo cittadino e del Consiglio comunale

Bologna, che andranno al voto nel 2021. La scelta definitiva dovrebbe arrivare entro Natale. E, nella ripartizio­ne, se alla fine si deciderà di puntare — come già era stato ventilato nei mesi scorsi — su candidati della società civile, e nella Capitale la coalizione dovesse schierare il nome di ascendenza azzurra di Guido Bertolaso, sotto la Mole non resterebbe che confermare l’opzione Damilano, di cui sarà la Lega ad intestarsi, almeno sulla carta, la paternità.

Ma l’obiettivo resta quello di presentare Damilano come un candidato civico a tutti gli effetti, un candidato titolare di una sua lista, capace di allargare il consenso tra i ceti produttivi moderati fino all’altro ieri considerat­i vicini al centrosini­stra torinese. Ecco il perché del nome, «Torino bellissima». Che l’imprendito­re spiega così: «Torino dovrà essere bellissima per tutti. Per chi arriva da ogni parte del mondo e per chi ci vive. Per i giovani che ci troveranno opportunit­à, formazione e lavoro, per le famiglie che ci troveranno qualità della vita e per gli anziani».

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