La vicenda
● Entro Natale il centrodestra dovrebbe sciogliere le riserve e annunciare il proprio candidato per le elezioni comunali del 2021
Il nome della lista ora c’è, ed è già uno slogan: «Torino bellissima». L’imprenditore e candidato civico del centrodestra Paolo Damilano intende presentarsi così agli elettori torinesi: con un messaggio che punta a smuovere l’orgoglio, la torinesità. Niente simboli o richiami che, anche in lontananza, possano far pensare a una connotazione partitica della sua discesa in campo e al sostegno ricevuto — ma tenuto di proposito sotto traccia — dalla Lega di Salvini.
Damilano intende accreditarsi come uomo del mondo
A giugno il mandato della sindaca Chiara Appendino giungerà a scadenza E gli elettori torinesi saranno chiamati al voto per il rinnovo della carica di primo cittadino e del Consiglio comunale
Bologna, che andranno al voto nel 2021. La scelta definitiva dovrebbe arrivare entro Natale. E, nella ripartizione, se alla fine si deciderà di puntare — come già era stato ventilato nei mesi scorsi — su candidati della società civile, e nella Capitale la coalizione dovesse schierare il nome di ascendenza azzurra di Guido Bertolaso, sotto la Mole non resterebbe che confermare l’opzione Damilano, di cui sarà la Lega ad intestarsi, almeno sulla carta, la paternità.
Ma l’obiettivo resta quello di presentare Damilano come un candidato civico a tutti gli effetti, un candidato titolare di una sua lista, capace di allargare il consenso tra i ceti produttivi moderati fino all’altro ieri considerati vicini al centrosinistra torinese. Ecco il perché del nome, «Torino bellissima». Che l’imprenditore spiega così: «Torino dovrà essere bellissima per tutti. Per chi arriva da ogni parte del mondo e per chi ci vive. Per i giovani che ci troveranno opportunità, formazione e lavoro, per le famiglie che ci troveranno qualità della vita e per gli anziani».