Corriere Torino

Dybala si sblocca, Ronaldo è il solito cannibale: «Ora punto i 100 gol»

Dybala si sblocca a Genova, Pirlo lo carica: «Ora aspetto qualcosa in più» Ronaldo su twitter: «Sono concentrat­o per arrivare presto a 100 gol bianconeri»

- Nerozzi

GENOVA È proprio un Terminator, Cristiano Ronaldo: «Dopo la Champions è sempre complicato, sei stanco e devi cambiare il chip», sorride a bordo campo, indicandos­i la testa, come il cyborg di James Cameron. Anche se poi, ha un solo protocollo informatic­o: «Sono contento per i gol, e i numeri, ma l’importante è vincere, sempre». Che è poi lo stesso bersaglio della Juve, aggiunge: «L’obiettivo, ogni anno, è quello di vincere il campionato e la Champions. Può riuscirci solo una squadra, ma noi siamo fiduciosi e contiamo di prenderci qualcosa di importante». Bracconier­e di Coppe e campionati, sapeva che il ritorno in Italia, dopo il blitz europeo, non sarebbe stato semplice: «Battere il Barcellona è stato importante – aggiunge Ronaldo – perché ti dà fiducia e la forza di venire qui e vincere. Ma dopo la Champions è sempre complicato, perché sei stanco e devi cambiare il chip». Appunto. I suoi deve produrli in serie, inattaccab­ili dalla corrosione di emozioni e distrazion­i. Ci aveva provato Perin, prima del secondo calcio di rigore: «Ehi Cristiano, lo tiri ancora centrale?». La risposta è stata la sassata, centrale: un po’ più alta del primo, ma forte e centrale. Due gol, ancora. E poi la sfida rilanciata su twitter: «Ho settato la mia mente per arrivare a 100 gol con la Juve».

Meno robot è Dybala, che ha sentieri più umani per ritrovare sé stesso. Questione di fiducia, mica solo di tecnica. E di tensione anche, solo così si capisce l’esplosione dopo la rete, che inseguiva come solo può capire chi fa lo stesso mestiere. Tant’è che il primo ad abbracciar­lo è Morata, poi il bacio di Mckennie, che gli aveva spedito l’assist, meglio di Amazon. Un bacio anche da Buffon e, poi, l’abbraccio con Pirlo: «Se lo meritava – racconta il tecnico della Juve – perché era alla ricerca di questo gol e della prestazion­e da un po’ di settimane». Da oltre 350 minuti, con quel gol a Budapest, e da 162 giorni in campionato, era il 4 luglio. «Anche per lui era molto importante tornare a segnare – continua Pirlo – e l’abbraccio va anche al merito di tutta la squadra, che lo ha sempre supportato in queste partite, pure se non riusciva a trovare la gioia personale». Riassunto del tecnico: «Stavolta lo ha fatto e ha fatto anche un’ottima prestazion­e». Al di là di Terminator e piccoli Sivori, Pirlo era alla ricerca dell’atteggiame­nto, dopo la festa di Barcellona. «Era la cosa principale – conferma – e l’operazione più giusta da fare era cancellare la partita di mercoledì, perché qui si giocava in campionato. E sapevamo di incontrare una squadra che voleva chiudersi». La Juve ha fatto quel che lui voleva: «Siamo stati bravi ad avere pazienza, a prenderci il dominio del gioco e a sfruttare le nostre occasioni. Però, la cosa più importante è stato l’atteggiame­nto: quello di non voler star lì ad aspettare le loro giocate, ma aggredirli sempre in avanti, per avere la partita in mano». S’è scocciato solo per il gol preso, Pirlo, soprattutt­o per com’è uscito: «Perché ormai avevamo sbloccato la partita, e invece di marcare in area, abbiamo guardato. E poi, quando subisci un tiro e un gol, dà fastidio». Si tiene comunque la reazione: «Siamo stati bravi, a conquistar­e una vittoria determinan­te per il nostro cammino».

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 ??  ?? In alto Cristiano Ronaldo trasforma uno dei due rigori con cui la Juve ha chiuso la partita contro il Genoa: due rigori come a Barcellona. A sinistra Pirlo abbraccia Dybala dopo l’1-0 di Paulo
In alto Cristiano Ronaldo trasforma uno dei due rigori con cui la Juve ha chiuso la partita contro il Genoa: due rigori come a Barcellona. A sinistra Pirlo abbraccia Dybala dopo l’1-0 di Paulo
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