«Con la sua visione ha cambiato volto alla città»
Il ricordo di Chiamparino: senza di lui non avremmo avuto il nuovo Museo Egizio
Sergio Chiamparino, qual è il suo ultimo ricordo Fiorenzo Alfieri? «L’ho visto qualche tempo fa, qui dietro casa mia, in piazza Vittorio. Camminava mano nella mano con la moglie Maria Teresa. È stata una scena di grande tenerezza». Per dieci anni è stato suo assessore alla Cultura. Come vi siete conosciuti?
«Lo conoscevo già da prima di fare il sindaco. Era stato in giunta con Novelli. Poi assessore di Castellani. Insieme a Paolo Verri avevano costruito, alla fine degli anni Novanta, il primo piano strategico, quello che diede slancio alla trasformazione di Torino e a cui
si ispirò chi venne dopo». Un uomo di visione. Per questo lo volle con sé?
«Di fatto fu lui nel 2001 a stendere il mio programma elettorale, un lavoro che aveva già iniziato con Domenico Carpanini. Si inventò lo slogan: “Una città in cui vale la pena crescere dei figli”». Qual è il suo più grande lascito?
«Senza Alfieri, non avremmo avuto il nuovo Museo Egizio. E nemmeno la riapertura di Palazzo Madama, che era chiuso dagli anni Ottanta. E poi il Mao, le Luci d’artista...». Era una Torino che pensava in grande?
«L’appuntamento con le
Olimpiadi ci consentì di farlo, Torino si presentava al mondo, era l’occasione per rivelare un nuovo volto della città». Fu una stagione di grandi investimenti, anche faraonici. Forse troppo?
«Le risorse non arrivavano dai Giochi. Per cui il problema c’era, e non era di facile soluzione. In giunta le discussioni su questo erano anche aspre,
ma sempre stimolanti. Perché dietro c’era una visione». Quale visione?
«Per Alfieri la cultura era uno degli assi portanti dello sviluppo della città: sia in termini di fruizione, di valorizzare e di attrazione turistica; sia come elemento di costruzione della comunità. Lui del resto aveva iniziato le sue esperienze alle Vallette, così era molto sensibile a questa dimensione sociale, pedagogica. È anche grazie a lui se oggi Torino ha cambiato volto, lasciandosi alla spalle quello di una grigia one company town».
Le risorse «Trovare i soldi non era facile, in giunta si discuteva anche aspramente»
❞ La cultura non era solo fruizione ma un asse di sviluppo della comunità