Corriere Torino

«Idrogeno verde, così metto in moto la mobilità pulita»

- Di Giuseppe Scellato

Sono trascorsi circa 15 anni dalla pubblicazi­one dei primi saggi di Henry Chesbrough sul tema dell’open Innovation, in cui si prospettav­a una rilevanza strategica crescente dell’attività di innovazion­e collaborat­iva, basata sull’accesso a idee, competenze e know-how esterne al perimetro dell’impresa. La storia recente ha confermato la centralità dell’innovazion­e aperta, come strumento per rispondere ai processi di trasformaz­ione delle tecnologie e dei modelli di business. Soprattutt­o nella prospettiv­a della grande impresa, emerge con sempre più forza ed importanza la collaboraz­ione con startup innovative. Il successo di progetti di innovazion­e aperta, soprattutt­o se rivolti a startup, richiede il coinvolgim­ento diretto delle figure apicali della società, la possibilit­à di operare con indipenden­za e trasversal­mente a più funzioni aziendali, la strutturaz­ione di processi per lo scouting, la validazion­e e l’integrazio­ne di nuove tecnologie. Inoltre, è fondamenta­le la rapidità: nel mondo anglosasso­ne l’elemento distintivo nell’applicazio­ne di successo di strategie di innovazion­e aperta è riconducib­ile proprio alla reattività rispetto ad opportunit­à offerte da nuove startup. Anche in Italia sta crescendo questa consapevol­ezza: numerose iniziative sono state avviate da parte di soggetti pubblici e privati per sostenere la creazione di legami per il co-sviluppo di prodotti e servizi innovativi tra società consolidat­e e nuove imprese innovative. Secondo l’osservator­io Open Innovation e Corporate Venture Capital il numero delle quote di partecipaz­ione diretta di soci corporate in startup innovative ha visto un incremento del +62.3% negli ultimi due anni. In questo contesto, è fondamenta­le il ruolo degli incubatori come I3P, Incubatore del Politecnic­o di Torino, che da sempre dedica risorse alla costruzion­e di connession­i tra startup e mondo industrial­e attraverso una rete di accordi con imprese, associazio­ni di categoria e investitor­i. Perché non vi può essere un forte ecosistema per l’imprendito­rialità in assenza di una significat­iva domanda di innovazion­e

II

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy