«Queste storie ti fanno affacciare sull’inesplorato»
Armando Buonaiuto presenterà domani «Racconti spirituali»: attingo alla letteratura
«Ricordo bene, quando ancora andavo a Torino Spiritualità solo per assistervi, tra il pubblico, che spesso mi capitava di trovarmi a incontri nei quali si leggevano dei testi, dei racconti, dei diari. Succedeva, a volte, che da alcuni di quegli estratti rimanessi fortemente colpito. Che magari una singola frase mi si incastrasse nella testa o nel cuore. Ciò mi auguro possa accadere ai lettori di questo libro, che qualcuno di questi racconti possa entrare loro dentro e che magari decidano di portarseli dietro a lungo, nel tempo».
Domani alle 18, sulla pagina Facebook e sul sito del Circolo dei Lettori, il curatore di Torino Spiritualità Armando Buonaiuto presenterà i suoi «Racconti spirituali», editi da Einaudi con la prefazione di Gabriella Caramore, nell’incontro «Dove l’esperienza umana e l’intangibile s’incontrano».
Buonaiuto, cosa sono i suoi «Racconti spirituali»?
«Einaudi mi chiese se potesse piacermi curare una selezione di questo tipo. La prima domanda che mi posi fu: cosa fa sì che un racconto sia spirituale? La scelta era lavorare in un ambito letterario, non in seno alle religioni ma alla letteratura nel suo spontaneo sorgere. Ho iniziato a concentrarmi sulla mia esperienza di lettore. Ho setacciato tra i racconti che mi erano rimasti impressi negli anni interrogandomi sul perché mi avessero segnato in tal modo. Poi, ho virato anche verso una ricerca più recente. Come scrivo nell’introduzione, il criterio che ho seguito è stato quello che mi ha fatto selezionare degli scritti che mi hanno fatto sentire un doppio movimento: prima mi hanno catturato e poi mi hanno proiettato su un oltre».
Quali autori ha coinvolto? «Sono 18 racconti presi in parte dalla letteratura dell’800 e in parte da quella del ‘900 e altri contemporanei. Da Olga Tokarczuk a Natalia Ginzburg, Tabucchi e Guareschi, Maupassant e Vasilij Grossman, Chandra Livia Candiani e Borges. E molti altri. I racconti sono strutturati in nove sezioni che ne raggruppano anche tre per volta, ogni sezione termina con un mio personale commento dove mi interrogo sul racconto o i racconti che il lettore ha appena percorso e gli fornisco una chiave di lettura partendo dal mio sguardo su di essi, dal cosa ci ho visto io».
Ha una sezione preferita? «Scegliere è impossibile, però la prima su cui ho lavorato che è anche quella che apre il volume, s’intitola “è tardi!” e ha a che fare con qualcosa che succede al di fuori dell’ordinario. In essa ho messo insieme un racconto di Tabucchi, uno di Maupassant e uno di Guareschi. Viene affrontato lo stesso tema, quello del tempo, da tutti in modo diverso: per alcuni è troppo tardi e si è già andati oltre il tempo massimo, per altri, invece, non è mai troppo tardi per provare ad affacciarsi sulla soglia. E volevo cominciare proprio così, con la sensazione di sporgersi su qualcosa di inesplorato. Non è stato banale avvicinare i testi, magari in Borges c’erano dei temi che lo affiancavano a Tabucchi o a Buzzati e poi finiva con Hermann Hesse per altre ragioni».
Curatore del festival Torino Spiritualità, Armando Buonaiuto 46 anni, collabora con la Fondazione Circolo dei lettori e ha lavorato presso il Segretariato Sociale della Rai
❞ Ho selezionato gli scritti che mi hanno fatto sentire un doppio movimento, prima mi hanno catturato e poi mi hanno proiettato su un oltre