I processi di piazza San Carlo rischiano lo stop per il pasticcio degli atti non depositati
Il caso in Procura e la replica degli avvocati
Atti raccolti durante le indagini e depositati in un’inchiesta parallela, ma non in quella principale. Documenti che spuntano dal nulla e che per «cortesia» la Procura mette a disposizione dei difensori. Per poi, con altrettanta cortesia, chiedere che vengano riconsegnati perché contenenti dati sensibili e in contrasto con la privacy. C’è tutto questo nel pasticcio che si è creato nei procedimenti sui tragici fatti di piazza San Carlo, in cui sono imputate 14 persone — 9 a dibattimento in Corte d’assise e 5 in abbreviato —, tra cui la sindaca Chiara Appendino. La questione, apparentemente solo procedurale, rischia di sconvolgere il calendario dei processi e, secondo alcuni legali, ci sarebbe lo spettro dell’annullamento. La scorsa settimana il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo ha comunicato agli avvocati delle difese di aver rinvenuto nuovi atti, mai depositati. Si tratta per lo più di copie forensi dei cellulari e dei computer dell’ex portavoce della sindaca Luca Pasquaretta e dell’allora capo di gabinetto Paolo Giordana: documenti acquisiti nell’inchiesta sull’organizzazione e l’allestimento del maxischermo a Parco Dora la sera del 3 giugno 2017. Ora si scopre che in quel fascicolo (per il quale Giordana e Pasquaretta sono a processo) ci sarebbero due tera byte di atti (chat, mail, scambi di documenti) che in parte riguarderebbero alcuni dei 14 imputati dell’inchiesta principale. Da qui la decisione di metterli a disposizione dei difensori. I legali non hanno avuto il tempo di iniziare a leggerli che dalla Procura è arrivato il contrordine e l’invito – accolto – di riconsegnarli. Tra imbarazzi e tentativi di minimizzare, il procuratore Anna Maria Loreto ha convocato una riunione con il vicario Enrica Gabetta, Pacileo e gli avvocati: la linea condivisa sarebbe quella di scremare — in contradditorio — il materiale per darne copia alle difese. Un lavoro lungo che potrebbe avere ripercussioni. Resta da capire con quale procedura depositarli nei processi, a cominciare da quello in abbreviato già in programma oggi. Gli avvocati sul punto sono rigidi: o si fa nelle forme previste dal codice, oppure si ricomincia daccapo.