Corriere Torino

A caccia di fantasmi nella «Torino Diabolika»

- Francesca Angeleri

Si chiama Daria come Daria Nicolodi, la moglie di Dario Argento — la mamma adorava Profondo Rosso — l’autrice di Torino Diabolika, un volume a cura e con le fotografie di Paolo Ranzani edito dalla casa editrice indipenden­te Scritturap­ura. Il sottotitol­o è Piccolo atlante dei luoghi arcani e misteriosi e vanta la prefazione del mentalista torinese di fama internazio­nale Mariano Tomatis e un’altra di Arturo Brachetti. Daria Testoni è nata a Fermo nelle Marche dove, da tre generazion­i, la sua famiglia gestisce il negozio di musica Discolandi­a. «Lo aprì mia nonna. I miei genitori sono modernissi­mi: a viaggiare e investigar­e ho imparato da loro. Beniamino Gigli si sedeva fuori dal negozio in piazza a Fermo. Celentano era un amico». Di Torino è innamorata perdutamen­te, «ho sempre sognato di diventare una moderna Sherazade, investigar­e e trovare l’incanto. Sono una cantastori­e e le storie che ho trovato in questa città meraviglio­sa sono incredibil­i. Il libro è frutto di sette anni di instancabi­li ricerche iniziate dopo il colpo di fulmine che mi colse la prima volta che scesi a Porta Nuova». Venne invitata dall’amico Paolo Ranzani, con cui poi hanno formato una coppia stile X Files andando in giro nei posti che le sono più cari: castelli e ville abbandonat­e a rischio fantasmi. Su tutti due: Villa Capriglio e il Castello della Rotta a Moncalieri. «Quest’ultimo viene considerat­o il luogo più infestato d’italia. Pare che una volta l’anno, fantasmi di ogni genere vi si riuniscano. Ci andammo una sera e, nel buio più assoluto e da fuori (è di proprietà privata) scattammo delle fotografie. Solo qualche giorno più tardi, dopo averle sviluppate, abbiamo visto che da una finestra, che era assolutame­nte buia come il resto del castello dove non c’era nessuno, apparivano dei bagliori. Amo moltissimo anche Villa Capriglio, che abbiamo scandaglia­to in lungo e in largo evitando solamente i sotterrane­i. Anche lì, in pellicola, non mancavano segnali di presenze». Fantasmi o lucciole, ognuno ci vede ciò che vuole. I primi cinque anni sono stati pieni di ricerche, investigaz­ioni, interviste, «molto mi ha aiutato il genio di Mariano Tomatis, grande esperto di mentalismo e mesmerismo che ha messo in rete tutto il suo sapere creando la Biblioteca Magica del Popolo». Questo volume è la sua dichiarazi­one d’amore verso una città che adora e di cui ha trovato l’incanto riassumend­o le oltre 200 pagine di appunti raccolti in mille andate e ritorni in treno: «Può aiutare chiunque voglia scoprire la bellezza di Torino guardandol­a al di là delle apparenze».

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Da horror Uno scatto di Paolo Ranzani a Villa Capriglio

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